L’analisi

Post voto, Vibo passa ai progressisti mentre il centrodestra si consola con le vittorie senza avversari a Gioia Tauro e Montalto

Il centrosinistra governa tutti i grandi centri, confermando uno strano fenomeno del centrodestra calabrese: vince nei piccoli comuni e non riesce a sfondare nei grandi centri urbani

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di Massimo Clausi
25 giugno 2024
06:15
Enzo Romeo, Biagio Faragalli e Simona Scarcella
Enzo Romeo, Biagio Faragalli e Simona Scarcella

Una volta tanto la Calabria si dimostra politicamente in linea  con il resto d’Italia. Anche qui come a Firenze, Bari, Perugia, Campobasso vince il centrosinistra. Ovviamente dove era presente, visto che nei tre comuni chiamati al turno di ballottaggio in due faceva da spettatore non pagante. Il centro dove correva però non è mica da poco, ma Vibo Valentia, da tempo centro del potere forzista. Soprattutto capoluogo di provincia, l’ultimo che era rimasto in mano al centrodestra. Da oggi (tranne il buon fine di un ipotetico corteggiamento degli Azzurri per il sindaco di Crotone Enzo Voce) il centrosinistra governa tutti i grandi centri, confermando uno strano fenomeno del centrodestra calabrese: vince nei piccoli comuni, non riesce a sfondare nei grandi centri urbani.

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Certo si può disquisire a lungo se a Vibo abbia vinto il centrosinistra di Enzo Romeo o abbia perso il centrodestra che si è spezzato in due tronconi. Basti pensare che mentre alle Europee Forza Italia e Noi Moderati facevano liste insieme, a Vibo si presentavano divisi con i forzisti a candidare il dirigente del Dipartimento Lavoro, lo psicologo Roberto Cosentino e i centristi di Noi Moderati a candidare invece il penalista Francesco Muzzopappa. Qualcuno dice che è lui il vero vincitore di queste elezioni perché un centro che arriva al 28,8% è qualcosa da record. Lui ci ha messo del suo annunciando, con gran furbizia il sostegno a Romeo pur non avendo fatto alcun apparentamento tecnico, anzi ha detto addirittura di non averlo mai incontrato.


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Si farebbe però torto ad Enzo Romeo con questa analisi perché l’odontoiatra ha portato alla coalizione valore aggiunto come dimostra quasi il 5% in più che ha preso rispetto alle sue liste. Detto questo, con tutti i distinguo fatti in premessa, per il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, quella di Vibo è una sconfitta che pesa visto che va abbinata alla scoppola rimediata a Corigliano Rossano e visto che la sua coalizione a Vibo è praticamente implosa. Colpa di una strategia apparsa ai più cervellotica, con il sindaco uscente, Maria Limardo, inopinatamente ritirata ad una manciata di giorni dalla presentazione delle liste. Perché e per colpa di chi non si sa ufficialmente, si può solo immaginarlo. Il deputato Giuseppe Mangialavori, con la signorilità che lo contraddistingue, nel corso del nostro speciale elettorale di “Dentro la Notizia” si è assunto tutta la responsabilità della sconfitta. E’ chiaro a tutti, però, che ha peccato di altruismo. Adesso la sconfitta brucia perché arriva anche forse nel momento peggiore della legislazione Occhiuto, con un centrosinistra che si è ringalluzzito dopo le Europee ed ha trovato cemento comune nella vicenda dell’autonomia differenziata sulla quale i forzisti calabresi balbettano.

Il nostro Governatore si può consolare con i risultati degli altri due centri chiamati al ballottaggio: Gioia Tauro e Montalto Uffugo. Qui Forza Italia ha stravinto il derby interno al centrodestra. A Gioia vince la candidata che il deputato Francesco Cannizzaro ha subito imposto a tutti ovvero Simona Scarcella che ha superato la candidata sostenuta invece, fra gli altri, da Fratelli d’Italia, Mariarosaria Russo. Una vera e propria prova di forza che conferma sempre più lo strapotere elettorale di Cannizzaro che alle ultime Europee è riuscito a far eleggere Giusi Princi a Bruxelles soprattutto grazie al voto del reggino, dove Forza Italia ha raccolto un rotondo 30% (il doppio di quanto raccolto in provincia di Cosenza). Si conferma quindi lo spostamento dell’asse del partito da Cosenza verso Reggio.

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Se a Vibo si può riflettere sugli errori del centrodestra, nella città della Piana va segnalato anche come il centrosinistra abbia dimostrato tutta la sua debolezza visto che pur avendo il sindaco uscente, ovvero Aldo Alessio, non è riuscito a mettere in campo una proposta politica. I motivi? Il consigliere regionale Franco Iacucci, durante il nostro speciale elettorale di “Dentro La Notizia”, ha detto che è mancato il partito; dal partito sono soliti dire che manca l’azione propulsiva dell’opposizione in consiglio regionale. La verità ovviamente sta nel mezzo e il segretario regionale del Pd, Nicola Irto, e il capogruppo regionale, Mimmo Bevacqua, dovranno a breve riflettere come sfruttare l’onda lunga che le circostanze stanno regalando al centrosinistra.Del resto il risultato delle Europee dà i dem calabresi molto al di sotto del dato nazionale.

Ultima annotazione riguarda Montalto Uffugo. Qui ha stravinto il farmacista Biagio Faragalli, vicinissimo all’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo. Perde ovviamente l’imprenditore Mauro D’Acri che aveva il sostegno di Fratelli d’Italia. Una vittoria rincuorante per i forzisti che nell’area urbana cosentina stanno, alla luce degli ultimi risultati elettorali, perdendo terreno.

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La vittoria di Montalto però non può bastare. I primi scricchiolii nella coalizione iniziano a farsi sentire come dimostra il caso Vibo Valentia che da sempre è città particolare che spesso anticipa i processi politici in Calabria. Sullo sfondo c’è il rimpasto di giunta regionale e ci vorrà tutta la diplomazia di Roberto Occhiuto per tenere a bada i suoi alleati non solo col bastone, ma anche con la carota chè le elezioni è vero che sono fra quasi tre anni, ma sarebbe complicato arrivarci con una lunga azione di logoramento da parte della propria coalizione.

Giornalista
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