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L'alleanza dei Gentile con Paolini, che poi non è altro che l'assicurazione all'aspirante sindaco di un pacchetto di voti che muovono i Gentile stessi, è una vecchia storia che si ripete. Gli accordi sottobanco che avvengono per accaparrarsi i voti, non sono altro che un mercimonio, dove per la legge del "do ut des (dare per avere)" sono finalizzati ad ottenere ciò che nel contratto è stato stipulato, per la realizzazione di fini esclusivamente personali. Mettere rappresentanti consiglieri nelle giunte di questi "detentori di pacchetti di voti", significa piazzare il classico "cavallo di Troia" all'interno del consiglio comunale, proprio come accaduto meno di due mesi fa con l'amministrazione Occhiuto, fatta cadere dai suoi stessi alleati del 2011. Alleati che oggi ritroviamo nelle liste a lui contrapposte. Per queste ragioni le coalizioni che adottano tali metodi, non avranno mai le mani libere per mettere in pratica i programmi che pubblicizzano in quanto costantemente soggette a ricatto. È per questa ragione che noi del Movimento 5 Stelle non facciamo accordi e non ci apparentiamo con nessuno. Le nostre alleanze avvengono solo sul programma da realizzare. Alla luce di questo, possiamo affermare che qualora alla guida del prossimo consiglio ci siano nuovamente, tali pseudo-partiti, esso sarà sempre a rischio di "tenuta" per le strumentalizzazioni subite. "Ribadiamo ancora una volta che gli unici, al di fuori del coro, siamo noi del Movimento 5 Stelle, cittadini liberi, che concepiscono la politica esclusivamente come strumento volto a rappresentare gli interessi della collettività". A dichiararlo è il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle di Cosenza Gustavo Coscarelli.