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Sono due consiglieri uscenti i recordman di preferenze nelle amministrative del capoluogo di regione. Il primo è Sergio Costanzo che ha recitato la parte del leone nella lista civica Fare per Catanzaro inserita nella coalizione di centrosinistra a sostegno di Vincenzo Ciconte riscuotendo un notevole successo nei quartieri a est della città – Signorello – e a ovest – soprattutto Mater Domini e Gagliano con un risultato complessivo di 1517 voti. Il secondo è Luigi Levato di Forza Italia inserito nella coalizione di centrodestra a sostegno di Sergio Abramo ha fatto incetta di voti nel suo quartier generale, Santo Ianni, e nei rioni limitrofi – Siano, Signorello, Cava – totalizzando un alto numero di preferenze: 1299.
Il centrodestra. Sono infatti queste due le liste posizionate in opposti schieramenti ad aver fatto registrare il più alto gradimento tra i catanzaresi: la primo con un totale di 4848; il secondo con 5190 voti. Nel centrodestra complessivamente tutte le liste, sebbene in numero molto inferiore rispetto al dispiegamento di forze messo in campo dal centrosinistra, hanno tenuto bene. Ottimo risultato anche per Catanzaro da Vivere, lista ispirata al senatore Piero Aiello, che con il giovane consigliere uscente Marco Polimeni ha raggiunto 4663 voti. Immediatamente alle spalle di Catanzaro da Vivere si sono posizionate Catanzaro con Sergio Abramo che poteva contare al suo interno su due consiglieri uscenti – Rosario Manuco (462) e Francesco Scarpino (399) -, su un ex assessore della giunta Abramo – Fabio Talarico (407) – e su una new entry Enrico Consolante (465). Federazione Popolare per Catanzaro, frutto dell’aggregazione tra il Nuovo Cdu di Mario Tassone e due liste di cui una sponsorizzata dall’assessore alla Gestione del territorio Franco Longo, è stata trascinata dall’assessore al Patrimonio Filippo Mancuso (953) mentre il rappresentante del Nuovo Cdu Domenico Vetrò si è fermato solo a 96 voti. Il movimento Officine del Sud ispirato a Claudio Parente che ha voluto invece puntare sul rinnovamento ha totalizzato 2315 voti. Buon risultato anche per Obiettivo Comune (1927), lista satellite di Forza Italia che annovera al suo interno la presenza di un consigliere uscente Andrea Amendola (729) e l’assessore all’Istruzione Lea Concolino (370).
Il centrosinistra. Ha fatto man bassa di voti nella coalizione di centrosinistra a sostegno di Vincenzo Ciconte la lista Fare per Catanzaro (4848). L’aggregazione ha infatti bissato, in termini di preferenze, il Partito Democratico e l’Udc superando di gran lunga anche la lista diretta espressione del candidato a sindaco Svolta Democratica. Al suo interno il recordman di preferenze e consigliere uscente Sergio Costanzo oltre al chiacchierato Fabio Celia che tanto imbarazzo ha creato nel centrosinistra per via del video diffuso su facebook che lo immortalava in compagnia di due persone rimaste coinvolte nell’operazione Jonny e ritenute contigue alla cosca Arena di Isola Capo Rizzuto. Ebbene, Fabio Celia si è posizionato immediatamente alle spalle di Costanzo totalizzando ben 643 voti di preferenza. Nella lista anche Cristina Rotundo, figlia di un noto imprenditore catanzarese ha ottenuto 585 voti, Giuliano Renda che ha abbandonato il Nuovo Cdu per trasferirsi nel centrosinistra all’ultimo minuto, per lui 497 preferenze. Resta in bilico la posizione del consigliere uscente Domenico Concolino (471). 3989 voti per la lista diretta espressione di Vincenzo Ciconte Svolta Democratica che conta al suo interno due consiglieri uscenti – Eugenio Riccio (630) e Manuela Laudadio (418) – oltre a Libero Notarangelo (530), fratello di Mauro consigliere uscente. Al suo interno anche la segretaria del circolo del Pd di Lido Daniela Critelli (295) e il candidato a sindaco nelle passate competizioni elettorali Elio Mauro (104). Si aggiudica il terzo posto la lista del Partito Democratico (2633)con i quattro consiglieri uscenti: Lorenzo Costa (654), Vincenzo Capellupo (440) mentre sono fuori dai giochi Francesco Passafaro (260) e Nicola Ventura (200). Risultato non proprio smagliante per l’Udc (2536) al cui interno si contano quattro consiglieri uscenti: Tommaso Brutto (615), Antonio Corsi (573), Mario Camerino (429) e Giulio Elia (274); quelli che il sindaco ha apostrofato durante l’intera campagna elettorale con il nome di “traditori”. La lista coordinata dalla consigliera regionale Flora Sculco Catanzaro in rete ha ottenuto invece 2469 voti, al suo interno un solo consigliere uscente Rosario Lostumbo (823) e Andrea Lorenzo (226). L’aggregazione Socialisti e Democratici ha raggranellato 2011 voti, al suo interno due consiglieri uscenti - Roberto Guerriero (707) e Antonio Vincenzo Mercurio (251) – oltre all’aspirante primo cittadino Maurizio Mottola Di Amato che ha compiuto poi un passo indietro per il bene della coalizione (375). In coda Alleanza Civica per Catanzaro con 1503 ; il Partito Socialista con 1080; Primavera a Catanzaro-Idv con 900; Salviamo Catanzaro con 623 e Pensionati d’Europa con 259.
Cambiavento. Sospinto dalla forza del voto d’opinione il leader del movimento civico Cambiavento, Nicola Fiorita, è riuscito nell’impresa di drenare voti al candidato della coalizione di centrosinistra Vincenzo Ciconte sfruttando la modalità di voto disgiunto. La forbice tra le preferenze accordate all’aspirante sindaco (23,36%) e i voti conquistati dalle tre liste (Insieme per Fiorita, Catanzaro 1594 e Cambiavento) che hanno sostenuto la sua corsa a Palazzo De Nobili (12,98%) si aggira infatti attorno al 10%. Una cifra molto vicina all’emorragia di voti subito da Ciconte la cui differenza tra le preferenze da lui intercettate (30,98%) e quelle ottenute invece dalle 11 liste create in supporto alla sua candidatura si aggira appunto attorno ai 13 punti percentuali. Il professore universitario ha fatto incetta di voti nel centro storico (1245) superando sia il sindaco uscente (973) che il consigliere regionale (802), in evidente difficoltà rispetto ai due competitor nel quartiere marinaro e in caduta libera nella zona nord.
Movimento 5 Stelle. Il Movimento 5 Stelle è riuscita ad ottenere solo il 6,06% dei voti. Anche perché supportata da una sola lista.
Luana Costa