In un post social la candidata della coalizione di centrosinistra pubblica una foto nella quale associa l’ex governatore democrat a Spirlì e Occhiuto additandoli come distruttori della regione. Dissenso dai dirigenti Guglielmelli e Dell’Aquila e critiche dagli utenti
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La pagina Facebook di Amalia Bruni pubblica note e comunicati in maniera frenetica. La campagna elettorale elettorale è alle ultime battute. E tuttavia, è proprio nelle ore più convulse del finale che si rischia di commettere degli errori fatali. Ieri pomeriggio la candidata Presidente della coalizione PD-M5S pubblica un post, il testo in se non contiene niente di originale, è una attacco agli schieramenti opposti. «La Calabria si libera solo così: mandando a casa chi l'ha distrutta. - tuona la candidata del centrosinistra - Mandando a casa chi in decenni di mala politica non solo non ha risolto niente, ma ha anche peggiorato le cose. Allontanando chi vede la nostra terra soltanto come un’occasione per trovare una poltrona comoda su cui sedersi. Mettiamoci un punto a quella politica. Definitivo, totale. Possiamo mandarli a casa tutti in una sola volta. Liberiamo insieme la Calabria».
Fin qui niente di particolarmente originale. Slogan abbastanza usurati. E tuttavia, quello declinato dalla Bruni non è un semplice post, ma bensì, è il testo di una locandina. Insomma un manifesto social. La foto della locandina è chiara. Mario Occhiuto, Nino Spirlì, de Magistris, Salvini sono associati alla foto di Mario Oliverio. La scritta rossa a caratteri cubitali è altrettanto chiara: “I nemici della Calabria”. Manca solo la scritta wanted. L’associazione di Oliverio a Spirlì, Salvini e Occhiuto non poteva passare inosservata, suscitando dissenso e irritazione in diversi ambienti del Pd, in particolare, tra alcuni dirigenti democrat schierati con la Bruni.
La corsa in solitaria di Mario Oliverio non è stata condivisa da molti democrat in passato a lui vicini. E questo è un fatto. E, tuttavia, l’associazione di Mario Oliverio con alla Lega e alla destra calabrese non è andata giù a molti militanti e dirigenti. Come non è andata giù l’accusa di considerare l’ex Presidente della regione un distruttore della Calabria. Anche perché, in ampi settori del PD, il giudizio politico sulla presidenza Oliverio è positivo.
La prima reazione (immagine a sinistra) a quella locandina pubblicata sul profilo social della Bruni, è di Luigi Guglielmelli, ex segretario provinciale di Cosenza del Pd che, in un post pubblico, scrive: «Io sto affrontando questa campagna elettorale con serenità e decisione. Serenità perché penso che abbiamo la ragione della politica al nostro fianco e decisione perché non mi sto risparmiando, ovviamente nel limite delle mie piccole forze. Però così come affermo con forza la mia adesione al progetto di Amalia Bruni non posso che suggerirle di correggere chi si occupa di comunicazione: 1) non abbiamo nemici ma avversari 2) il governo Oliverio ha aiutato e non poco la Calabria».
Disagio e imbarazzo chiaro quello del dirigente democrat cosentino ma altrettanto chiara la posizione politica: giudizio positivo sull’operato di governo dell’ex presidente. E, d’altronde, come poteva essere diversamente nella visione di democrat di peso come Guglielmelli: liquidare l’esperienza Oliverio, significherebbe liquidare l’esperienza del Pd-Ds-Pds-Pci degli ultimi 40 anni. Un boccone difficile da ingoiare per uno come l’ex segretario democrat che di quella tradizione è figlio, in particolare della cultura PCI della presila cosentina. Ma Guglielmelli non è il solo a deprecare l’iniziativa della Bruni. Da Crotone gli fa eco Giuseppe Dell’Aquila, ex Presidente ff della Provincia di Crotone, candidato a Sindaco per il centrosinistra nella città di Ciró Marina e dirigente democrat della federazione, il quale, per certi aspetti è ancora più netto e duro dì Guglielmelli. «Gerardo Mario Oliverio non è un nemico della Calabria, ha una storia invidiabile e sempre a Sinistra, per questa terra ha fatto tanto e da Presidente ha portato a casa enormi risultati. Per carità, è uno scherzo di pessimo gusto, nessuno può permettersi di paragonarlo ai soggetti presenti in quella foto pubblicata dalla Pagina della candidata Amalia Bruni. Chiedo al mio Partito, il PD, che sosterrò nonostante tutto, di rivolgersi all'organizzazione della campagna elettorale invitandoli a modificare quel manifesto anche per rispetto di chi è rimasto a lottare seppur in disaccordo con le scelte fatte negli ultimi anni. Ci sarà tempo e modo per capire da quale parte sta la verità della spaccatura a Sinistra ma non bisogna perdere mai completamente la bussola, perché sicuramente giorno 5 Ottobre ci sveglieremo tutti e capiremo che dovremmo unirci anziché continuare a dividerci».
Anche i commenti di tanti militanti di sinistra che si sono espressi sulla pagina social della Bruni non si discostano molto dalle posizioni espresse dai due dirigenti democrat. Molti fanno rilevare che è un non sense attaccare la storia e l’esperienza amministrativa di Mario Oliverio, in quanto, quella storia, è tutt’uno con la storia del PD e della sinistra calabrese. Oliverio era un governatore democrat. Membro della direzione nazionale del partito del Nazareno e quando Graziano e company decisero di non candidarlo nelle elezioni del 2020, furono tante le voci che si levarono in sua difesa, perfino quella dello storico dirigente del PCI, sen. Emanuele Macaluso recentemente scomparso. Nei commenti al post, un commentatore scrive rivolto alla Bruni: «Quindi ammette che le diverse consiliature PD hanno distrutto la Calabria. Bene !».
E sono tanti ad incalzare e ad evidenziare le contradizioni contenute in quel post, una commentatrice fa rilevare: «Vorrei tanto sapere che ne pensano di questo post su come hanno contribuito alla rovina della Calabria i consiglieri che hanno amministrato con Oliverio e che lei a riproposto in questa tornata elettorale –il riferimento neppure tanto celato è verso Irto, Aieta e Billari-. Che cosa racconteranno ai propri elettori sulla esperienza di amministratori nella legislatura 2014/2020 guidata dal Presidente Oliverio che lei ha sbandierato che è uno di quelli che ha rovinato la Calabria negli ultimi 10 anni (perché non parla degli ultimi 20 anni? forse perché prima dell'amministrazione Scopelliti c'è stata un'altra amministrazione guidata dal centro-sinistra)».
Insomma l’iniziativa social della Bruni, ha sollevato un vespaio che non fa certo bene alle ultime ore di campagna elettorale, soprattutto per convincere gli indecisi di un popolo della sinistra ancora molto disorientato e indeciso. A distanza di 24 ore dalla pubblicazione del post, gli appelli di Guglielmelli e di Dell’Aquila allo staff della comunicazione della Bruni, sembrano caduti nel vuoto, il post è sempre lì, che campeggia nella pagina della candidata a presidente della coalizione del PD, la quale accusa un governatore del Partito democratico, di aver distrutto la Calabria. La confusione regna sovrana. In questo clima, difficile dare torto ad un’altra commentatrice della pagina social della Bruni, la quale scrive: «Preveda una cura per problemi neurodegenerativi a chi le gestisce la comunicazione».