Anche la Calabria ha il suo spazio nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) grazie al quale l'Italia spera di ripartire. Sarà coinvolta, ovviamente, nelle varie riforme che riguarderanno l'intero Paese, anche perché la maggior parte di esse dovrebbe servire a risolvere problemi quali la disoccupazione giovanile, la scarsa digitalizzazione di imprese e pubblica amministrazione, il dissesto idrogeologico o le disparità tra uomini e donne nel mondo del lavoro, fenomeni che da queste parti sono particolarmente accentuati. Nelle 336 pagine del documento redatto dal Governo, però, la regione viene citata – direttamente o attraverso comuni che ne fanno parte – per sette volte, quasi sempre a proposito di infrastrutture e trasporti.

L'Alta velocità arriva in Calabria

Se Cristo si è fermato ad Eboli, la rete ferroviaria nazionale ad alta velocità lo ha fatto a Salerno. Draghi e i suoi contano di spendere 4,64 miliardi di euro per i treni veloci nel Meridione e 1,8 miliardi sono destinati al collegamento tra Salerno e Reggio Calabria. O, meglio, alla realizzazione dei primi lotti funzionali della direttrice tra i due capoluoghi. Attualmente, nel migliore dei casi, per il medesimo tragitto il tempo di percorrenza è di circa 220 minuti, il progetto dovrebbe permettere ai viaggiatori di risparmiarne circa 80 portandolo a poco più di due ore di viaggio. Inoltre, riporta il Pnrr, ci sarà un miglioramento delle prestazioni per consentire il transito dei treni merci, in particolare per il porto di Gioia Tauro ulteriori significative risorse sono previste da subito a valere su risorse nazionali.

Idrogeno o elettricità al posto del diesel

Si tratta dell'investimento maggiore su questo territorio previsto esplicitamente dal Pnrr, ma altri dovranno fargli da contorno, perché potenziare una linea ferroviaria senza fare altrettanto con quelle fatiscenti ad essa collegata servirebbe a poco. Non è un caso che la prima apparizione della Calabria nel Piano riguardi i treni delle linee regionali attualmente in servizio. Qui – ma anche in Lombardia, Puglia, Sicilia, Abruzzo, Umbria e Basilicata – sono ancora molti (e vecchi) quelli diesel, un dato che poco si sposa con l'obiettivo di una Ue sempre più attenta all'ambiente.

La necessità di sostituirli nei prossimi anni a causa dell'età media elevata potrebbe favorire il passaggio da un'alimentazione basata su un combustibile altamente inquinante a una che veda l'idrogeno come carburante, specie nelle zone in cui l'elettrificazione potrebbe rivelarsi complicata o, peggio ancora, antieconomica. Complessivamente l'Italia intende investire 300 milioni su questo cambiamento e una discreta fetta della torta dovrebbe spettare alla punta dello Stivale, viste le condizioni dei suoi locomotori.

In ogni caso, si legge ancora nel Pnrr, «un’attenzione particolare sarà riservata alle ferrovie regionali, per le quali saranno realizzati interventi di upgrading, elettrificazione e investimenti per aumentarne la resilienza». Ecco quindi 940 milioni per il potenziamento delle linee regionali in tutta Italia; 2,4 miliardi per potenziamento, elettrificazione e aumento della resilienza delle ferrovie nel Sud; 700 milioni per il miglioramento delle stazioni ferroviarie nel Sud. È da questi fondi che si pescherà per adeguare la tratta Rosarno-San Ferdinando, da migliorare tanto quanto quella Cosenza-Catanzaro per la quale, invece, si useranno risorse nazionali. L'idea è di integrare al meglio tutta la rete ferroviaria, connettendola davvero anche a porti e aeroporti e ottimizzando così l'intero sistema di trasporto pubblico su ferro e gomma.

Le stazioni si rifanno il look

I problemi, d'altra parte, non riguardano solo binari e treni. «Sono necessari – scrivono Draghi e i suoi - investimenti per riqualificare le stazioni, migliorare la funzionalità dei loro edifici, la qualità dei servizi forniti agli utenti, i livelli di efficienza energetica e lo sviluppo dell’intermodalità ferro-gomma». Così parte dei 700 milioni stanziati serviranno a rifare il look ad hub come Villa San Giovanni, alla nuova fermata di S. Maria di Settimo – Montalto Uffugo e ad alcune «stazioni di importanza strategica dal punto di vista trasportistico e/o turistico» che faranno parte del circuito "Easy&Smart". Sono 30 in tutto e nell'elenco figurano anche Cosenza, Lamezia Terme e Reggio Calabria Lido.

Pioggia di fondi per la Zes

Sempre a proposito di infrastrutture, una pioggia di milioni dovrebbe arrivare anche per la Zes. Dei 630 milioni previsti per tutt'Italia, 110 riguarderanno la Calabria. Si prevede un cambio nella governance, con maggiori poteri al commissario, che diventerà «l’interlocutore principale per gli attori economici interessati a investire sul territorio di riferimento». Ma, soprattutto, l'obiettivo è di creare «efficaci collegamenti tra le aree industriali e la rete di trasporti che consentano ai distretti produttivi tempi e costi ridotti nella logistica», ma anche urbanizzazioni primarie perché «in alcune aree produttive i tavoli regionali hanno accordi con operatori economici pronti ad investire, che pongono però come condizione la dotazione di infrastrutture delle aree individuate, così come negli altri strumenti di regolazione (piani regolatori comunali, piani paesistici regionali)». Tutto condito da interventi mirati sulla rete di trasporti per aumentarne la sicurezza e la funzionalità.

Novità per rete idrica e depurazione

Spazio alla Calabria anche nella parte del Pnrr relativa ai sistemi idrici integrati. Sono ben 381 i Comuni che gestiscono il servizio in economia, in nessun altra regione se ne contano così tanti. I risultati, però, lasciano a desiderare: «Precedenti esperienze dimostrano che nel Mezzogiorno l’evoluzione autoctona del sistema non è percorribile senza un intervento centrale finalizzato alla sua risoluzione», scrive il Governo. Si procederà dunque a una riforma che favorisca «la costituzione di operatori integrati, pubblici o privati, con l'obiettivo di realizzare economie di scala e garantire una gestione efficiente degli investimenti e delle operazioni». Lo stanziamento per tutto il Paese sfiora i 4,4 miliardi, denaro con cui si cercherà di raggiungere una migliore gestione delle risorse idriche, riducendo le perdite della rete anche attravero un migliore monitoraggio della stessa, e dei sistemi fognari e di depurazione.

Oltre 50 milioni per il museo di Zaha Hadid

E se la regione riceverà una fetta ancora non quantificata dei 300 milioni  per la valorizzazione dei beni confiscati alla malavita, si può invece essere più precisi riguardo a un altro stanziamento in arrivo. Sono 53 i milioni di euro destinati a Reggio Calabria per la realizzazione del Museo del Mare e del nuovo Waterfront disegnati dall'archistar Zaha Hadid. Il progetto rientra tra i quattordici grandi attrattori culturali delle città metropolitane a cui il Governo intende destinare in totale quasi un miliardo e mezzo di euro. «Un sogno diventato realtà», il commento del sindaco Falcomatà, che ha accolto la notizia spendendo parole al miele per il ministro Franceschini e il presidente dell'Anci, Antonio De Caro.

 

giuliani@lactv.it