Il sindaco di Corigliano Rossano: «Assurdo scartare il tracciato centrale per ragioni tecniche, e allora cosa dovremmo dire del Ponte sullo Stretto. Passerò per complottista ma non mi fido di certe scelte»
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Flavio Stasi, sindaco di Corigliano Rossano
«Ho letto con piacere le dichiarazioni dell'assessore regionale Caracciolo, che finalmente esprime una posizione sulla questione dell'Alta Velocità in Calabria, evitando però di affrontare l'argomento vero: le risorse Pnrr. Quelle sono sparite eccome, e per come sostengo da tempo, si tratta di una diretta conseguenza del cambio di tracciato. Una scelta folle operata da Rfi con la complicità di una rappresentanza politica che evidentemente non ha una visione del territorio, né ha idea di come funzionino certi fondi, convinti che il problema siano 5, 10 o 20 minuti in più o in meno». È quanto dichiara Flavio Stasi, sindaco di Corigliano Rossano, in una nota.
«L'esistenza di uno studio già realizzato, costato 35 milioni, sul tracciato centrale passante per il nodo di Tarsia, con la semplificazione prevista dalla normativa, garantiva il rispetto delle tempistiche, quindi l'accesso alle risorse Pnrr, mentre era palese che ricominciare il processo daccapo avrebbe imposto di rinunciarci. Passerò per complottista, ma non escluderei a priori che il cambio di tracciato sia stato deciso anche per sottrarre l'Alta Velocità calabrese dal Pnrr. Ragioni tecniche? Non fateci ridere: il tracciato interno dell'Alta Velocità rispetto alla complessità tecnica del Ponte è un luna park. La si smetta di insultare l'intelligenza dei calabresi con queste assurdità».
«Continuo a porre un'altra questione, quella politicamente, a mio avviso, più importante: la nostra classe politica si è chiesta se l'Alta Velocità debba essere un collegamento “per” la Calabria o semplicemente un collegamento tra la Sicilia ed il resto del Paese? Ecco il totale fallimento di chi si è fatto prendere per i fondelli ed ora vorrebbe prendere per i fondelli i calabresi – sostiene ancora Stasi – perché l'Alta Velocità è strategica per consentire sviluppo ai territori che connette, alle comunità che guadagna al servizio pubblico, ai tessuti produttivi che rende maggiormente competitivi, non se passa o meno dalla Regione».
«Piuttosto che rendere questo tema una questione di schieramento, si riapra il dibattito sul tracciato e gli studi già realizzati, provando ad avviare le procedure integrate per rispettare la tempistica e recuperare le risorse Pnrr. In caso contrario i calabresi possono tranquillamente dire addio a questo treno».