Il sindaco di Corigliano Rossano tuona contro Rfi ed invita le rappresentanze parlamentari ed il ministro Salvini a rivedere la decisione. «Si finanzi l’unica opera che garantisce i diritti fondamentali anche a questa terra»
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Ancora una volta il paradigma costi-benefici viene sacrificato sull’altare del nord-est calabrese. Ne è convinto il sindaco di Corigliano Rossano, Flavio Stasi, nel criticare aspramente la scelta di «cancellare il tratto di alta velocità ferroviaria Praia – Tarsia e trasformarlo in Praia – Paola».
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Una mobilità moderna – pur considerando che la linea ferroviaria ionica al momento è ferma alla sua completa attivazione, ultimata nel 1875 (ben 148 anni fa), in attesa della elettrificazione – da sempre negata a quel quasi milione di calabresi che vivono, o si affacciano, sulla costa jonica. E figlia da sempre di alchimie politiche calabrocentriche.
Per Stasi la decisione assunta da Rfi «rappresenta un vergognoso schiaffo alle popolazioni dello Ionio e dell’entroterra, e causerà ulteriori devastazioni ambientali sulla costa tirrenica, già servita da linee veloci».
«Si tratta di una idea ancor più malsana ed inaccettabile – sottolinea il primo cittadino di Corigliano Rossano – alla luce dei recenti tragici episodi, frutto di una mancata modernizzazione che questa terra attende almeno dal 1945. Ancora una volta il paradigma costi-benefici viene utilizzato a fasi alterne e sempre contro i medesimi territori».
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Flavio Stasi si appella al ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. «Le strutture ferroviarie e governative rivedano questa scelta inaccettabile e rifinanzino l’unica opera possibile per garantire diritti fondamentali a centinaia di migliaia di cittadini, compresi quelli della città di Corigliano Rossano».
Stasi un “messaggio” lo invia anche alle rappresentanze parlamentari. «Coerentemente si proceda nella realizzazione della elettrificazione della tratta ionica, del collegamento e cambio di banco nelle stazioni di Corigliano Rossano e su questi temi invito anche le rappresentanze elette sul nostro territorio ad assumere con urgenza una posizione chiara», conclude il sindaco.
Solita solfa, insomma. I diritti – alla mobilità in questo caso – da queste parti sono sempre stati un optional.