VIDEO | Permangono incertezze riguardo alle effettive finalità dell'opera, alle modalità di esecuzione dei lavori, agli espropri e alle valutazioni di impatto ambientale
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Riunita su impulso del presidente Marco Minervino, consigliere della maggioranza a sostegno del sindaco Giovanni Politano (assente), la riunione della Commissione Speciale “Santomarco-Alta Velocità”, istituita dal comune di Paola in considerazione dell’impatto che le future opere ferroviarie avranno sulla natura del territorio inteso nella sua totalità, si è conclusa nell’auspicio rivolto alla giornata del 6 marzo, data che sarà «occasione per parlare direttamente con rappresentanti di Rfi - ha spiegato Minervino - che dovranno venire per un sopralluogo».
Sollecitata dal ministero, la società che sta occupandosi di mettere in atto il progetto con cui sarà aperto un ulteriore traforo sotto al monte Luta (più comunemente noto come “Crocetta”), è stata chiamata ad ottemperare a misurazioni fondamentali, che a quanto pare saranno effettuate da una ditta specializzata, per fornire il quadro entro il quale dare il via libera definitivo all’opera.
Richiesti quindi “sul posto”, referenti dei Rfi saranno a Paola il prossimo 6 marzo, data cruciale per il presidente Minervino, che sulla prospettiva di un “faccia a faccia” con gli unici - a questo punto dell’iter - in grado di apportare cambiamenti alle iniziative in corso, ha tenuto il punto per l’intera riunione.
Sorretti dalla certezza che il raddoppio del tunnel verrà compiuto, indipendentemente dal sopralluogo del prossimo mercoledì, i partecipanti ai lavori della Commissione - disertata da diversi componenti del consiglio comunale - hanno messo al centro del dibattito proposte alternative e lamentele significative rispetto a ciò che è stato stabilito di fare.
«Perché con il progetto che si intende realizzare - ha spiegato Vittorio Crocicchio a nome del Comitato Popolare Santomarco - saranno abbattute dalle 18 alle 22 abitazioni. Noi vorremmo fosse presa in considerazione la variante che abbiamo progettato già diverso tempo fa, meno impattante sotto ogni profilo, con la quale riammodernare anche il concetto stesso di “Stazione di Paola”, nelle nostre intenzioni collocata più a sud, con un percorso dei binari che andrebbe a comportare il sacrificio di due sole abitazioni».
La possibilità di allestire una metropolitana leggera di moderna concezione, capace di connettere Paola e Cosenza in pochi minuti, è il fulcro sul quale si è basata la proposta del comitato, immediatamente sposata dal consigliere provinciale Alfonso D’Arienzo, il quale ha parlato dei vantaggi che conseguirebbero dalla costante possibilità di raccordarsi al capoluogo con rapidità, «tra l’altro senza dover procedere a dolorosi espropri e abbattimenti di case».
Proprio su quest’ultimo fronte, bisogna registrare il fatto che - malgrado l’avvio di alcuni procedimenti - diversi residenti della zona sarebbero ancora del tutto ignari rispetto a quello che accadrà. Trattandosi di abitazioni “di famiglia”, tra le case che saranno sacrificate all’altare del progetto attuale, ci sono anche quelle di tanti anziani, persone che hanno vissuto l’intera esistenza con il medesimo affaccio, che ancora non avrebbero ben compreso il destino che li attende.
A spiegare all’assemblea i drammi che verranno a crearsi da qui a breve, sono stati i residenti di via Pantani, alcuni dei quali, documentandosi attraverso i siti istituzionali, hanno scoperto di essere di poco al di fuori dell’area interessata dagli espropri, quindi esclusi dagli indennizzi economici, pur restando praticamente al di sotto delle sopraelevate che verranno realizzate per organizzare la nuova viabilità.
Controsensi allarmanti, che saranno senz’altro aggravati dal traffico di mezzi pesanti che intaseranno l’intera periferia meridionale per anni, con tutti i rischi annessi e connessi al trasporto di materiale inerte che potrebbe generare polveri di ogni sorta. Alla luce delle proiezioni comunicate nel corso dell’incontro, potrebbe trattarsi di circa 80 camion al giorno, almeno per qualche anno.
In sostituzione del primo cittadino impegnato in altre priorità, ai lavori ha preso parte l’assessore Massimo Focetola, che si è fatto carico di rappresentare all’amministrazione le istanze emerse nel corso della riunione, mentre per la massima assise cittadina - oltre al già citato D’Arienzo - erano presenti anche i consiglieri Renato Vilardi e Josè Grupillo, entrambi della minoranza.