La cifra risale a 12 anni fa e precisamente al periodo compreso tra il 1981 e il 2004 ma è così imponente che è impossibile chiudere un occhio. Sono in totale 323 i milioni di euro che la Regione aspetta dai comuni calabresi come corrispettivo per l’erogazione del servizio idrico nella fase precedente alla gestione Sorical. Una cifra importante in cui il peso maggiore è quello del comune di Reggio Calabria con un debito di 80 milioni di euro. A seguire Catanzaro con 22 e poi, a breve distanza, Cosenza con 19 milioni e Lamezia con 14.  Gli altri comuni non sono però da meno. Ecco perché la Regione ha deciso di rastrellare quanto le è dovuto. Quando il 2015 era agli sgoccioli è stato approvato il decreto con la ricognizione di tutti i debiti, forti della diffida mandata a settembre ai sindaci di tutti i comuni e ai presidenti degli enti partecipati morosi. Diffida che prevedeva  anche la sottoscrizione di specifici piani di rateizzazione in dieci annualità.

 

 


Tra coloro che si oppongono c’è il Comune di Lamezia Terme che ha dato incarico ai suoi legali di impugnare il decreto. Quello ereditato dal sindaco Paolo Mascaro è un comune in pre dissesto, con un bilancio sempre sul filo del rasoio che certamente non aveva tenuto conto di debiti di così lungo corso.  Ma quello lametino potrebbe non essere l’unico Comune ad opporsi.

Tiziana Bagnato