VIDEO | Intervenuto a Catanzaro al congresso regionale di Legacoop, il governatore ha stigmatizzato le decisioni del Governo in merito agli accordi commerciali con la Cina che tengono fuori lo scalo portuale calabrese
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«Avere escluso dalla “via della seta” il più grande porto di transhipment, di scalo merci d’Europa e tra i più grandi del mondo, è una scelta miope. Gioia Tauro, la portualità meridionale, è la porta naturale sul Mediterraneo. È una scelta miope e incomprensibile per il presidente della Regione Mario Oliverio l’esclusione del Porto di Gioia Tauro dagli accordi sottoscritti tra il Governo e il presidente della Repubblica cinese. Una scelta che il governatore, intervenendo a Catanzaro a margine del congresso regionale di Legacoop, per la sua seconda uscita pubblica dopo la revoca dell’obbligo di dimora a San Giovanni in Fiore, definisce di chiara impronta anti-meridionalista. «È grottesco annunciare la convocazione di un consiglio dei ministri sulla base di una valutazione secondo la quale la Calabria è una terra abbandonata a se stessa e poi, nelle stesse ore, compiere scelte che non tengono conto della Calabria e delle sue potenzialità - ha aggiunto Oliverio -. Io ho scritto una lettera al presidente del Consiglio evidenziando questo dato. Il Governo del Paese non può affidarsi alla propaganda».