VIDEO | Il giornalista ha parlato dal palco della marcia per la pace organizzata dalla Rete dei Comuni solidali in occasione della Giornata internazionale dei rifugiati. Caloroso l’abbraccio che gli ha riservato l’ex sindaco di Napoli
Tutti gli articoli di Politica
«Serve creare una forza in nome della pace». Il giornalista Michele Santoro, parlando dal palco prima delle conclusioni, si rivolge alla piazza di Cinquefrondi ma non dice mai “partito”. Eppure, l’abbraccio che al termine della marcia per la Giornata internazionale dei diritti dei rifugiati gli riserva Luigi De Magistris, sembra confermare che a sinistra del Pd qualcosa continua a muoversi, in nome del superamento dell’aiuto militare all’Ucraina. Del resto, è lo stesso ex parlamentare europeo – l’arcorman promotore da mesi di una “staffetta per la pace” – a farlo intendere chiaramente che l’argomento di come si supera lo stallo militare non può essere lasciato ai soli 5Stelle.
«Ci hanno fatto credere che fosse solo lo scontro tra il nazionalismo russo e quello ucraino – è l’analisi di Santoro – in realtà è diventata una guerra della Nato contro Putin, ma non per lo scacchiere europeo, ma quello asiatico dove gli avversari sono la Cina e la Corea del Nord».
Per il giornalista, arrivato nella Piana insieme allo scrittore Santo Gioffrè - che poi lo accompagnerà a Soverato alla presentazione del suo libro - lo stesso «Putin è protagonista inconsapevole di una escalation che, frutto di richieste precise dell’industria militare, dipende ora da superpotenze che sanno di poter arrivare anche all’uso di armi di distruzione inimmaginabile». Per Santoro serve che in «in piazza ci vadano quanti veramente fanno di tutto per la pace, ridimensionando ognuno la propria bandiera, facendo sventolare solo quella della pace». Attacco esplicito ai partiti, Pd e 5Stelle, che invocano la pace ma ancora sostengono – seppur con diverse sfumature – l’invio di armi all’Ucraina. «Serve il cessate il fuoco», aveva infatti chiosato De Magistris, prima del concerto di Eugenio Bennarto e delle conclusioni del “suo” sindaco, Michele Conia.