Mentre il virus imperversa, mentre la campagna vaccinale è ingiustificabilmente a rilento, la situazione sanitaria calabrese (particolarmente quella della provincia di Cosenza) potrebbe definitivamente collassare da un momento all’altro. Ci si potrebbe ritrovare una nuova Bergamo, con i camion dell’esercito in fila a trasportare salme.

Mi appello a voi, Onorevoli parlamentari calabresi, di ogni colore e schieramento politico: siete davvero tanti, forse troppi, dimostrateci una volta tanto, una volta per tutte, vero senso di appartenenza ed amore verso la terra da cui provenite, in cui siete stati eletti, e/o per la quale siete stati nominati. Unitevi con senso di sacrificio e responsabilità, mettendo da parte rivalità, invidie e diatribe di ogni sorta.

Chiedete a gran voce (unendovi anche ai sindaci, gli unici che a mani nude stanno provando a fronteggiare questo terribile virus), al governo e ai ministri competenti (avete tutti gli strumenti parlamentari e costituzionali per farlo), di intervenire con solerzia prima che sia davvero troppo tardi. Servono medici e personale sanitario (fateli venire anche da Cuba se non riuscite ad assumerne di nuovi ma, fate presto). Servono nuovamente i presidi sanitari mobili di Emergency e dell’esercito, convertiti a posti letto Covid. Servono più vaccini e personale che sappia davvero organizzare in modo militare e capillare la campagna vaccinale a tappeto.

Non dico che dovete incatenarvi davanti a Montecitorio e a Palazzo Madama (sarebbe anche un’azione coraggiosa e meritoria) ma, se vi rendete conto di non riuscire a smuovere nessuno, di non riuscire ad incidere per nulla, allora dimettetevi in massa. Fatelo per i vostri figli e per i vostri nipoti. Fatelo per la vostra dignità di uomini e donne di questa terra abbandonata e sempre più fragile.