Sulla stampa locale, pochi giorni fa, abbiamo letto l’annuncio della Ad di Rfi, Vera Fiorani, in audizione alla Commissione Trasporti della Camera: «abbiamo completato nel lotto 1a la Pfte (Progetto di fattibilità tecnica ed economica)», precisando che il lotto 1a «per la Battipaglia-Romagnano è inserito nel Pnrr». Non sappiamo se la Ad di Rfi abbia riferito anche che il lotto 1a è lungo appena 40 km (su 445 complessivi) e che… non porta a Reggio Calabria.

Il lotto in questione, infatti, riguarda la tratta ferroviaria che da Battipaglia punta verso est, anziché verso la Calabria. Condurrà a Romagnano, località situata lungo il nuovo itinerario ferroviario per Potenza; da qui la nuova linea proseguirà verso la costa ionica, raggiungendo Metaponto ed a seguire Taranto.

Ma cosa c’entra quindi, questa nuova linea con la Salerno-Reggio Calabria? Per il momento nulla, ma in prospettiva, a completamento dell’intero lotto 1, che da Battipaglia condurrà a Praia a mare, questa linea servirà il territorio calabrese, divenendo parte comune sia delle due linee Battipaglia-Taranto e Battipaglia-Reggio Calabria (vedi cartina).

Peccato che ciò non potrà avvenire prima di un decennio, ovvero a Pnrr scaduto. Infatti, la linea da realizzare, dopo aver solcato il Vallo di Diano, punterà verso il mare, raggiungendolo con una lunga serie di gallerie, dai pressi di Buonabitacolo fino alla costa tirrenica cosentina, in quel di Praia a Mare. Lavori complessi, costosi e soprattutto lunghi.

Quindi, da qui al 2026 l’unica tratta che potrà entrare in esercizio è quella che conduce a Romagnano, e pazienza se i treni diretti a Reggio Calabria continueranno a servirsi della vecchia linea che attraversa il Cilento. Proprio per questo il lotto 1a è l’unico dell’intera linea il cui finanziamento è completamente inserito nel Pnrr per un totale di 1,8 miliardi di euro: ma si tratta solo di 40 km su 445 complessivi. Per le altre tratte si finanzierà soltanto la progettazione, in quanto il loro completamento è previsto dopo il 2026, e di parecchio. Una notizia che conferma i tanti dubbi che si addensano su tutto il progetto, che non coinvolgono soltanto il tracciato della nuova linea Av, che allunga il percorso complessivo di oltre 50 km e che, comunque, di Alta velocità avrà ben poco, dato che i treni non andranno a 300 km/h…

Le scelte progettuali sono discutibili anche le modalità di individuazione dei lotti prioritari: in genere, infatti, in una nuova infrastruttura di trasporto si cerca di realizzare per prime le tratte che sono in grado di superare le maggiori criticità della linea, come ad esempio i “colli di bottiglia”. Oppure quelle più importanti per flussi di traffico, di cui occorre incrementare la capacità di trasporto. In entrambi i casi, si cerca di individuare fra gli interventi previsti quelli che si possono ultimare prima, in modo da usufruire il più presto possibile dei benefici apportati dalla nuova infrastruttura.

Nel caso della linea SA-RC non soltanto sembra che questi criteri siano stati ignorati, ma si scopre che il primo lotto prioritario praticamente non ne fa parte, e farà sentire i suoi benefici soltanto dopo la realizzazione di lotti (da Romagnano a Praia a mare) che vedranno la luce fra dieci anni almeno.

Forse per questo, a causa delle perplessità da più parti avanzate, un mese fa è stata annunciato proprio dal ministro Giovannini, e confermata dal governatore della Calabria Occhiuto, l’inserimento, tra le tratte prioritarie, della Lamezia - Gioia Tauro. La quale, rispetto alle altre, presenta almeno due vantaggi: va a servire subito il porto taurense, incrementandone le potenzialità, ed ha caratteristiche costruttive meno impegnative, correndo per buona parte in pianura.

Una scelta più che apprezzabile, ma che ultimamente sembra sparita dai radar, a favore dei due lotti citati dalla Fiorani, che portano da Battipaglia a Tarsia, nel cosentino, e del raddoppio della galleria Santomarco. A proposito: a voler essere rigorosi, neanche quest’ultima opera appartiene alla linea Salerno-Reggio Calabria!