Il titolare della Tropea Viaggi polemizza con il general manager della Master Group che aveva minimizzato l’impatto dei viaggiatori italiani per risollevare le sorti del settore
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Il tentativo di salvare la stagione turistica in Calabria è uno dei temi caldi del momento. Nella giornata di ieri, abbiamo intervistato Lino Cangemi, general manager della “Master Group” con sede a Gioia Tauro, uno dei tour operator più importanti in Calabria nell'incoming, vale a dire gli operatori che lavorano con l'estero. Oggi a quell'intervista risponde Pino Tassi, tour operator della "Tropea Viaggi". Un intervento molto critico rispetto a quanto dichiarato ieri dal suo collega.
«Ho letto l’intervista del manager Lino Cangemi sulla crisi del turismo in Calabria - ha dichiarato Tassi - e mi sento chiamato in causa in quanto in un dibattito di sabato scorso nella trasmissione “Prima della notizia” su LaCnews24 io e il dott. Rio avevamo sostenuto che per tentare di salvare la stagione turistica bisognerebbe puntare sul turismo di prossimità. Il manager Cangemi è certamente libero di pensarla come meglio gli aggrada, ma certamente non può assumere atteggiamenti di derisione verso le idee altrui. Soprattutto se le idee degli altri sono basati su dati inconfutabili e ufficiali. Ma entro nel merito delle certezze assunte a base del ragionamento di Cangemi».
«Il manager Cangemi afferma che i numeri si fanno soprattutto con gli stranieri. Premesso che gli stranieri sono un elemento importantissimo del nostro turismo anche perché allargano la stagione turistica e fanno lavorare tante strutture da aprile a ottobre. Detto questo i dati ufficiali della regione Calabria dicono che nel 2019 ci sono stati 9 milioni di presenze con quasi 1,7 milioni di arrivi. Gli stranieri sono stati circa il 22%, circa 380 mila stranieri sono venuti in Calabria. Dato in crescita negli ultimi anni ed importante ma che non ci fa muovere dall’ultimo posto negli arrivi degli stranieri in Italia. I 380 mila stranieri venuti in Calabria rappresentano nemmeno l’1% del totale degli arrivi stranieri in Italia».
«Il manager Cangemi afferma: “Sento parlare di rimettere in moto il settore con il turismo di prossimità. Mi verrebbe da ridere se non fosse una discussione maledettamente seria”. Cosa abbia da ridere non lo so. In base ai dati ufficiali della regione Calabria nel 2019 gli italiani che sono venuti a trascorrere una vacanza in Calabria sono circa un milione e mezzo. Siamo su questi numeri di arrivi anche se analizziamo i dati degli anni precedenti, Tutti vacanzieri che hanno fatto lavorare strutture, villaggi, hotel e B&B. Si tenga conto che in questi dati non sono inclusi le secondo case e le case vacanze, che rappresentano almeno un altro milione di arrivi. Questi dati si riferiscono al turismo italiano. Sempre dai dati ufficiali della regione Calabria sappiamo che almeno il 70% del turismo che arriva in Calabria è quello di prossimità. Cioè gente che arriva dalla Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia e Centro Italia. Per cui mi chiedo: come si fa a dire che il turismo italiano e di prossimità è un dato secondario, affermando addirittura che: “stiamo parlando di nulla”».
Ad onor del vero, Cangemi nella sua analisi parlando di "turismo di prossimità" si riferiva ai calabresi che si muovono all'interno della regione e non gli italiani che decidono di passare le vancanze sulle nostre spiagge. Una tesi suffragata dal fatto che, ancora oggi, non è possibile spostarsi da una regione all'altra.
«Di certo non è colpa nostra se la pandemia ha bloccato i voli dall’estero per tutta la primavera - conclude Tassi - Noi nel nostro piccolo abbiamo avuto la cancellazione di gruppi provenienti dallaGermania, dalla Francia e dal Belgio. Non stiamo qui però a piangerci addosso o a dare la colpa al governo nazionale, chissà come mai la regione Calabria non viene mai nominata. Oggi c’è da salvare la stagione turistica. E la stagione turistica la salvi solo se ci fanno ripartire stabilendo al più presto i protocolli di intesa per la riapertura delle strutture ricettive e con una campagna promozionale che favorisca il turismo nazionale, in particolare del sud e centro Italia. L’idea del bonus vacanze è buona se ben realizzata. In più, invece di piangerci addosso, chiederei alla regione Calabria e al governo nazionale di operare per riavviare, almeno da settembre, i collegamenti aerei dalla Germania e dai paesi del Centro Europa verso la Calabria. C’è il rischio che l’Italia venga tagliata fuori da accordi bilaterali tra paesi vicini (vedi Germania e Croazia) e questo sarebbe veramente un duro colpo. Serve allora l’unità di tutti gli operatori turistici, grandi e piccoli, e articolare una proposta seria che possa prevedere un corridoio diretto tra la Germania e l’Italia da attivare da settembre in poi».