Il sindaco di Corigliano-Rossano lo ha ribadito a margine dell’incontro nella Capitale. Interruzione del commissariamento in tempi ragionevoli, sblocco delle assuzioni, riapertura degli ospedali
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Nella delegazione dei sindaci ricevuti dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte anche il sindaco di Corigliano-Rossano Flavio Stasi nella qualità di presidente della Conferenza dei sindaci dell’Asp di Cosenza. L’amministratore in una nota coglie elementi positivi emersi dall’incontro di ieri, una Calabria diversa, «in prima linea, quella che porta come una ferita viva sulla propria pelle la disparità tra nord e sud; quella che da mesi sta combattendo a mani nude anche contro il covid, nonostante decenni di disastro sanitario».
Riaprire gli ospedali dismessi
Confermato, nel corso dell’incontro, il fallimento del commissariamento confermato dalla decisione di dichiarare Zona rossa la Calabria. L’obiettivo è quello di togliere la Calabria dallo stato emergenziale sin dall’immediatezza e non già nei 3 anni ipotizzati dal decreto Calabria bis.
Poi c’è tutta la parte dei debiti pregressi dall’ammontare incalcolabile, «aggravati da una sanità privata spesso predatoria e dalla massiccia emigrazione sanitaria». Su questo punto «abbiamo chiesto che il Governo dia alla sanità calabrese la possibilità di ripartire davvero, anche intervenendo sul debito». Altro aspetto altrettanto importante: gli interventi straordinari sul personale e per l’utilizzo e la riattivazione degli ospedali chiusi. Tra questi: Cariati, Trebisacce, Praia a Mare.
Uno dei cavalli di battaglia del sindaco Stasi è quello di calare il “modello Genova” nel capitolo dell’appaltistica delle opere pubblica calabresi: «Ci sono circa 800 milioni di euro di soldi non spesi per l’edilizia sanitaria, per lo più per progetti partiti più di un decennio fa e che ancora non vedono la luce. Centinaia di milioni di investimenti mancati, di servizi mai partiti, di attrezzature mai acquistate a Corigliano-Rossano, a Vibo Valentia, nella locride per fare degli esempi.
Se si è potuto adottare un modello straordinario per il viadotto di Genova, si può fare anche per gli ospedali in Calabria e lo abbiamo chiesto con forza».