Per il vice capogruppo alla Camera «ora è tempo di riflessioni e anche di elaborazioni che portino a lavorare per rendere ancora più grande la città»
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«Lo scioglimento per infiltrazione mafiosa di un comune nobile come Rende che ha fatto la storia democratica del dopoguerra calabrese e meridionale è una sconfitta per la politica». Lo afferma Alfredo Antoniozzi vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera.
La decisione | Comune di Rende sciolto per infiltrazioni mafiose: la delibera del Cdm
«Ci si chiede se si poteva evitare di arrivare a questo - dice Antoniozzi - e cosa sarebbe accaduto se gli amministratori al tempo avessero fatto un passo indietro. Ci sì chiede se la crisi complessiva che ha investito Rende non sia anche lo specchio della crisi del civismo che nelle città, a mio avviso, non ha ragione di essere».
«A Rende c'era una composizione politica eterogenea in cui Fratelli d'Italia non era coinvolta - prosegue Antoniozzi - ma ciò che più conta è capire che la politica, anche nei comuni, ha senso se appare agli occhi degli amministrati come qualcosa di diverso dal mero accumulo di potere. Ora è tempo di riflessioni e - conclude Antoniozzi - anche di elaborazioni che portino a lavorare per rendere ancora grande Rende».