«La vicenda del Sant’Anna hospital sta assumendo tratti sempre più incomprensibili e paradossali». Lo ha detto il sindaco Sergio Abramo, che ha concordato col presidente del Consiglio comunale Marco Polimeni la richiesta di un incontro, lunedì, alla presenza dei consiglieri regionali espressione del capoluogo, nonché dei capigruppo di maggioranza e minoranza a Palazzo De Nobili, al commissario per l’attuazione del Piano di rientro nella Sanità Guido Longo.

«Il Comune – ha ricordato il sindaco -, aveva indicato in maniera chiara, anche attraverso un atto di indirizzo votato all’unanimità dal Consiglio e rivolto anche al ministro Speranza, la ferma volontà di arrivare a una soluzione che salvasse la struttura sanitaria d’eccellenza. Dopo quel Consiglio aperto, nel quale si era anche registrata la voce autorevole del management del Sant’Anna, l’amministrazione aveva saggiamente scelto di evitare intromissioni sul percorso tecnico finalizzato all’accreditamento dell’importante centro cardiochirurgico catanzarese e calabrese».

«Ora che sia l’Organismo tecnicamente accreditante (Ota) della Regione, sia la commissione tecnica dell’Asp hanno dato il loro via libera – ha proseguito Abramo -, ora che anche il Comune ha fatto la sua parte in modo concreto con la certificazione di agibilità ai lavori strutturali di adeguamento eseguiti al Sant’Anna, non vedo quale sia il problema che impedisce al commissario di Longo di firmare i documenti per il definitivo accreditamento. Questa attesa, che ci saremmo aspettati potesse finire già la scorsa settimana, è quanto mai incomprensibile se pensiamo agli innumerevoli appelli per il salvataggio del Sant’Anna hospital lanciati dalla politica, a qualsiasi livello, a partire dal presidente facente funzioni della Regione Nino Spirlì».

«Sappiamo tutti – ha concluso Abramo – e tutti condividiamo la consapevolezza che il Sant’Anna è stato e deve continuare a essere uno dei fiori all’occhiello calabresi nel campo della cardiochirurgia, ridiventando al più presto presidio tangibile di speranza per i pazienti ma anche il perno sicuro della vita lavorativa di circa 300 dipendenti e delle loro famiglie. Il commissario Longo non perda più tempo e proceda al definitivo accreditamento».