La confederazione sostiene che il contratto di erogazione di prestazioni sanitarie possa essere risolto soltanto dalla Regione Calabria
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«La salvaguardia di una realtà sanitaria che opera nel privato ma integra egregiamente la sanità pubblica merita la massima attenzione, specialmente in questo gravissimo periodo di emergenza sanitaria. Le eventuali omissioni ed i conseguenti provvedimenti devono essere accertati ed emanati nel rispetto delle norme di legge, senza farsi trascinare da forme di incontrollato isterismo. La Magistratura penale dovrà sicuramente fare il suo corso al fine di accertare e punire eventuali responsabilità». È quanto sostiene - a proposito delle vicende che in questi giorni stanno interessando la clinica privata Sant'Anna Hospital di Catanzaro - Confassociazioni Calabria, che ritiene «il provvedimento emesso dall'Asp di Catanzaro lo scorso 23 dicembre palesemente illegittimo perché emesso da soggetto incompetente».
«Dalla lettura del contratto stipulato in data 26 febbraio 2019 tra l'Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro e la "Casa di Cura Villa S. Anna Hospital SpA" – si spiega nel comunicato - si legge a chiare lettere che il contratto di erogazione di prestazioni sanitarie può essere risolto soltanto dalla Regione Calabria, previa regolare contestazione delle eventuali omissioni da parte dell'Asp di Catanzaro. Tale assunto trova piena conferma nel precedente giurisprudenziale del Tar Calabria - Catanzaro - laddove si legge che "in base alla disciplina contenuta nella L.R. n. 24/2008 la Regione, attualmente il Commissario ad acta, è munita del potere decisorio per il rilascio e la revoca delle autorizzazioni sanitarie, mentre le A.s.p. territorialmente competenti esercitano la potestà di vigilanza e deliberano la proposta di adozione del provvedimento restrittivo. La descritta potestà delle A.s.p., in particolare, risulta strumentale e funzionalmente subordinata al potere decisorio della Regione-Commissario ad acta».
Confassociazioni Calabria auspica quindi «l'immediata revoca dell’illegittimo provvedimento emesso dall'Asp di Catanzaro lo scorso 23 dicembre con la conseguente ripresa di tutte le attività della "Casa di Cura Villa S. Anna Hospital SpA", a tutela della Salute Pubblica ed a tutela dei posti di lavoro dei trecento dipendenti attualmente in essere nella struttura sanitaria».