«Apprendo che con una comunicazione del Comune, è stata negata la piazza alle forze di opposizione che avevano promosso una pubblica manifestazione per esprimere le loro valutazioni e informare la popolazione sulla attività amministrativa». Accade a San Giovanni in Fiore, secondo quanto denuncia l'ex governatore Mario Oliverio, che parla di episodio «incredibile» e tuona: «È assurdo e grave negare il diritto a manifestare».

«Calpestare la democrazia e tentare di mettere il bavaglio alle opposizioni è inaccettabile - aggiunge, puntando il dito contro la decisione del Comune guidato dal sindaco Rosaria Succurro -. Bisogna constatare che si è superato ogni limite, calpestando elementari diritti e regole democratiche. Di fronte a tanta inammissibile prepotenza bisogna reagire con determinazione, senza alcuna esitazione. Bene fare confermare la manifestazione. Anzi, quanto è successo è una ragione in più per farla».

«Le piazze - continua l'ex presidente della Regione Calabria - non sono né proprietà del sindaco tanto meno del consorte che a quanto pare, nelle ormai note illegittime funzioni di supplenza, pensa di poter fare il despota. San Giovanni in Fiore ha contribuito a conquistare e costruire la democrazia in momenti difficili. Non è consentito a nessuno rimanere indifferente di fronte all'arroganza che si fa sopruso. È un dovere civico ribellarsi», conclude.

La replica dell'amministrazione

«Nessuno ha vietato a due consiglieri comunali di opposizione di manifestare in piazza. Alla loro richiesta di utilizzare uno spazio pubblico, il comandante della polizia locale di San Giovanni in Fiore aveva risposto positivamente, indicandone addirittura tre liberi: piazza Acri, il teatro comunale all’aperto alle spalle dell’Abbazia florense e piazza del Castelletto». È netta la replica di Claudia Loria, assessore alle Politiche sociali del Comune di San Giovanni in Fiore.

«Il lupo perde il pelo ma non il vizio. È chiaro – sottolinea Loria – che anche stavolta c’è una regia dell’onorevole Oliverio, che evidentemente intende candidarsi a sindaco e, secondo una vecchia prassi, prova a screditare l’amministrazione in carica muovendo le pedine politiche di cui dispone. Peraltro, Oliverio sa benissimo che la legge Bassanini ha separato l’indirizzo politico dall’amministrazione del municipio, per cui gli uffici sono autonomi rispetto alla giunta comunale. Le bugie hanno sempre le gambe corte e in questo caso – conclude Loria – la manifestazione promossa dai sodali politici di Oliverio è stata svolta abusivamente: in un luogo, l’isola pedonale di via Roma, che invece era già stato impegnato per un evento ludico dedicato ai bambini, i quali meritavano attenzione e rispetto».