Una riforma per lo spettacolo e la cultura, le proposte del settore cinema e audiovisivo di Confartigianato, Unindustria e Cna della Calabria che auspicano la convocazione di un tavolo di confronto

«Una vera riforma che permetta alla Calabria di assurgere al ruolo che merita nel panorama nazionale e internazionale nell’ambito dello spettacolo e della cultura».

È la proposta che arriva dal settore Cinema e audiovisivo di Confartigianato, Unindustria e Cna della Calabria che, lo scorso 25 febbraio, hanno inviato le proprie proposte per il rilancio del settore al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, sollecitando la convocazione di un tavolo tecnico. I rappresentanti delle tre associazioni di categorie, si sono detti certi della «disponibilità del presidente che nei primi mesi della consiliatura ha già dimostrato capacità di ascolto e lungimiranza nel mettere in atto discontinuità e sinergia».

Ed è proprio sulla possibilità di intraprendere un percorso comune, soprattutto in seguito alle determinazioni che vedono la proposta di aggregare la Calabria Film Commission al settore del Turismo, gli artisti «potranno contribuire in maniera incisiva alla diffusione dell’immagine della Calabria con una ricaduta turistica».

«La Calabria del cinema, dell’audiovisivo, dello spettacolo e del teatro – scrivono le organizzazioni di categoria - è cresciuta. I professionisti e le imprese oggi sono rappresentati dalle categorie, che hanno un ruolo fondamentale e attivo nei passi in avanti compiuti nel settore e per questo si sono unite sotto un’unica importante proposta di riforma che prevede una programmazione seria affinché in cinque anni la nostra regione possa diventare un riferimento e un modello al quale guardare in tutto il Paese. Per farlo è necessario che la politica si confronti con i professionisti che sono presenti sul territorio e che hanno tutte le competenze per poter affrontare la sfida».

Quella che arriva dal settore Cinema e Audiovisivo delle tre organizzazioni è una proposta «corposa e articolata e si pone obiettivi importanti, come la costituzione di un Fondo unico spettacolo, anche con forme innovative di finanza creativa che preveda sostegno delle produzioni calabresi in tutte le fasi di creazione, ma anche nel sostegno delle produzioni nazionali e internazionali che utilizzino imprese calabresi per la produzione esecutiva e l’istituzione di un fondo automatico per tutte le produzioni che effettuano anche la post produzione video e audio in Calabria».

In particolare, si legge nella nota, propongono anche «il sostegno e l’incentivo dei prodotti di lunga serialità per la tv in modo da creare un’industria a sé stante stabile. Con quali azioni? Con la legge unica dello spettacolo Calabria; l’istituzione del Fusc, il fondo unico per lo spettacolo, bandi dedicati con procedure snelle per il sostegno ai diversi settori e soprattutto la tutela delle professionalità calabresi esistenti. Ma anche con la creazione di un Osservatorio regionale dello spettacolo con le organizzazioni di rappresentanza al fine di monitorare le attività e le ricadute economiche annuali tali da apportare efficacemente e rapidamente eventuali correttivi. Giusto per citare qualche esempio».

«Una vera e propria riforma che si pone l’obiettivo di creare un indotto stabile, tutelare e garantire le imprese, le maestranze degli artisti calabresi, esportare produzioni e soprattutto l’immagine della Calabria all’estero, attraverso la formazione, la creazione di teatri di posa e di data base dei professionisti».