Il gruppo che sostiene la candidatura a governatore di Luigi de Magistris: «Si apra una dura vertenza col governo di destra-centro-sinistra guidato dal banchiere Draghi. La Calabria rischia di inabissarsi»
Tutti gli articoli di Note stampa
PHOTO
Il Pnrr e i fondi del Recovery found continuano ad alimentare il dibattito politico. A prendere la parola anche la lista “Un’altra Calabria è possibile” con Luigi de Magistris presidente che in una nota evidenzia:
«Il Pnrr non è solo un piano neoliberista che vuole piegare tutta la vita economica e sociale del Paese alla logica del mercato e della competizione sfrenata, come dimostra la filosofia che sta alla base delle cosiddette “riforme di contesto (valga a tal proposito il caso del ciclo idrico integrato, per il quale si parla di “industrializzazione”, “economie di scala”, grandi gruppi e multinazionali).
No. È anche uno strumento congegnato per l’economia del Nord. Era chiaro fin dall’inizio, già ai tempi di Giuseppe Conte. L’Italia cresce poco rispetto agli altri Paesi europei e per superare questo gap c’è bisogno di mettere benzina nel motore economico del Paese. Che sta al nord, fino a prova contraria. Tanti soldi alle imprese e investimenti distribuiti sulla base della popolazione. Dove sono localizzate maggiormente le imprese in Italia? E dove si concentra maggiormente la popolazione? Bastavano queste domande per capire dove il Piano andasse a parare».
«Adesso, da uno studio più approfondito del professor Gianfranco Viesti – si fa rilevare - viene fuori che al Sud non verrebbe più del 10% delle risorse disponibili. Possibile? Viesti è giunto a questa conclusione spulciando tra gli interventi previsti dal Piano, capendo che il 40% delle risorse spettanti al Mezzogiorno non è calcolato sul totale. Per di più, una parte di questi soldi proverrebbe da fondi europei già spettanti al sud ed inglobati nel Pnrr (di fatto una fetta di questi andrebbe al nord). Senza contare che per ogni euro investito al sud, 40 centesimi “rimbalzerebbero” al nord per la fornitura di semilavorati, dispositivi, impianti.
Un grande furto e una grande fregatura. Anziché parlare a sproposito di “fiumi di miliardi” che starebbero per arrivare al Sud ed in Calabria, sarebbe il caso di aprire una dura vertenza col governo di destra-centro-sinistra guidato dal banchiere Draghi. Che fa la Regione guidata dalla Lega (Nord)? Che ha da dire il Pd che governa a Roma con la Lega (Nord)? La Calabria rischia di inabissarsi, non possiamo permettere questo scippo».