Il Presidente della Regione Mario Oliverio è intervenuto ad un convegno sul tema “Rigenerazione urbana & Housing sociale” promosso dal presidente di Legacoop Calabria Angela Robbe, da Pino Franzè, presidente della cooperativa "Le tre province" e da Salvatore Romano, responsabile di “Legacoop Calabria abitanti”. Nel corso dell’incontro hanno portato il loro contributo diversi relatori tra cui Antonio Coscarella, Francesco Berna, Gianfranco Neri, Paolo Praticò e gli assessori regionali Musmanno e Roccisano.
“Abbiamo alle spalle –ha detto Oliverio, concludendo i lavori- una fase caratterizzata da un intervento puramente espansivo dal punto di vista dell’investimento nel settore abitativo. La qualità è stata marginale sia nella realizzazione degli investimenti pubblici che privati. Sono state costruite volumetrie che sovrastano di gran lunga le esigenze reali della popolazione. Questa cultura della quantità ha prodotto la svalutazione del nostro patrimonio immobiliare. Correggere questa stortura significa partire dall’esistente ponendosi nuovi obiettivi. Il primo che noi ci siamo posti e che nel nostro programma è scritto a chiare lettere, è quello di tendere al consumo zero di suolo, che non significa mortificare l’attività edilizia, ma spostare l’asse dalla quantità alla qualità, dalla espansione alla riqualificazione e, quindi, alla rivalorizzazione del nostro patrimonio edilizio. In questa direzione vanno adeguati e piegati anche gli strumenti di intervento pubblico. Ciò significa, anche per gli interventi di social housing, dare un’anima ad un intervento di riqualificazione. Per questo motivo accelereremo l’approvazione del QTR che, entro poco tempo, diventerà operativo e ci consentirà di orientare meglio la pianificazione urbanistica locale. Partiremo dal lavoro che finora è stato prodotto per correggere quanto c’è da correggere, ma non fermeremo il processo. Anche le risorse, che sono consistenti, dovranno essere utilizzate per la riqualificazione urbana e per l’inclusione sociale. Un’operazione del genere non si fa con una delibera di giunta, ma solo se cresce nel territorio, nei comuni e negli enti locali una cultura ed un approccio sociale nuovo. Subito dopo le feste faremo un punto sul quadro complessivo delle risorse e metteremo nero su bianco con tutti i soggetti, e voi di Legacoop siete uno di questi, che potranno dare un contributo in questa direzione, in modo tale da partire con il piede giusto. Immediatamente dopo metteremo mano alle procedure per snellirle e semplificarle, affinchè i passaggi siano più trasparenti e veloci. Infine, stabiliremo regole che prevederanno premialità e disimpegni nella utilizzazione di un volume di risorse che attualmente è congelato e che abbiamo la necessità di utilizzare e cantierare al più presto”.
“Il nostro patrimonio edilizio –ha proseguito il governatore della Calabria- dovrà essere il pilastro su cui costruire un progetto di riqualificazione e di ripresa della crescita nella nostra regione. Ecco perché ritengo necessario ripensare gli strumenti urbanistici. Una regione che non fa questo è destinata a ripiegarsi in una curvatura negativa che per troppo tempo ha caratterizzato il nostro territorio. Parlare, quindi, di rigenerazione urbana e di investimenti nel settore abitativo in funzione di un processo di riqualificazione e di inclusione attraverso una politica abitativa che abbia questa prospettiva, significa guardare al futuro con maggiore fiducia. Lavoreremo in questa direzione con determinazione. E’ chiaro che per realizzare tutto questo occorre adeguare a questo passo anche la macchina burocratica e organizzativa. Una macchina che, purtroppo, ahimè, ancora non risponde alla velocità richiesta. Mi rendo conto che non è facile cambiare pezzi mentre la macchina è in corsa. So che dovremo fare i salti mortali, come li stiamo già facendo ma, alla fine, sono convinto che ci riusciremo. E’ per questo che, entro i tempi necessari, procederemo ad una rimodulazione, ad una circolarità delle esperienze dirigenziali, che non significa assumere provvedimenti punitivi verso nessuno, ma accrescere esperienze e competenze”.
“La nostra -ha concluso il presidente della Regione- è una regione che storicamente ha sempre caratterizzato la propria cultura propendendo al vittimismo e facendo prevalere i dati negativi. Spesso siamo i peggiori autoflagellatori di noi stessi. Su questo dato culturale dovremo lavorare molto per fare prevalere una cultura positiva che passa anche e soprattutto gli interventi e la valorizzazione delle cose positive. Oggi è meno difficile farlo rispetto al passato perché i nostri giovani, attraverso la rete, i viaggi e le esperienze universitarie e scolastiche, riescono a valorizzare e a far prevalere la positività con grande naturalezza. A noi spetta il compito di incentivare ed alimentare questa cultura perché anche la perifericità non è più un dato meramente geografico, ma sociale e culturale, riconducibile alla capacità di organizzarsi e di proporsi. Una regione che è capace di proporsi contribuisce alla costruzione di una prospettiva migliore e diversa. Il governo della regione, in questo senso, ha una funzione importante perché deve alimentare comportamenti coerenti e l’affermazione di una dimensione etica che non è moralismo, ma fattore decisivo per costruire un modello culturale diverso. Bisogna costruire ed affermare un quadro di regole che aiuti le imprese ad avere un rapporto nuovo e trasparente con la politica e con le istituzioni. In questo lavoro il ruolo delle cooperative è determinante”