«Il mondo produttivo non è più disponibile ai soliti riti di una politica che non appartiene alla coscienza delle persone, che è stata sepolta dagli eventi, che si ostina a giocare con la vita di noi calabresi, che ci sta spingendo tutti verso il baratro». Così Francesco Napoli, presidente di Confapi Calabria nonché vice presidente nazionale, in una nota.

«Ma il tempo delle recriminazioni è finito – continua Napoli -. È il momento della responsabilità collettiva. È il momento della visione, quella che nasce da un progetto, per il quale tutti dobbiamo avere uno scatto di orgoglio che sia anche un atto d'amore verso la nostra regione».

 

«Non c'è dubbio – prosegue il presidente di Confapi - che la politica mestierante debba fare due passi indietro, la politica dei marpioni, che hanno solo preso, di passi indietro deve farne anche cento. I passi in avanti, invece, e anche tanti, vanno fatti da persone oneste, competenti e generose, per le quali la politica è ancora una missione e non un mestiere del quale si ha bisogno per vivere, persone che si spendano e investano per dare nuovo slancio e nuovi orizzonti alla comunità calabrese. Legalità sì ma soprattutto etica, etica della responsabilità, come principio fondante dell'agire di ognuno di noi».

 

«Ora basta! È ora di dire: BASTA

 

«Il mondo produttivo - continua la nota - intende svolgere un ruolo attivo, propositivo, e non si tira indietro. Invitiamo ad un nuovo civismo, a fare un passo avanti, ad avvertire la consapevolezza che bisogna, ora o mai più, avviare la stagione del riscatto e del rilancio della Calabria. Vogliamo confrontarci concretamente con donne e uomini di buona volontà che intendano mettersi al servizio di una causa, alta e nobile: incidere sul nostro presente e costruire il futuro che le nuove generazioni meritano».

«Riprendiamoci dallo smarrimento – conclude Francesco Napoli - in cui tutti ci troviamo e dallo sgomento che viviamo quotidianamente. Rivendichiamo il diritto alla salute, al lavoro, alla crescita sociale, all'appartenenza ad un'unica Nazione.  Lavoriamo per la Calabria».