La Filca Cisl rimprovera a Feneal Uil e Fillea Cgil di non agire con tempestività contro le problematiche unanimemente riscontrate sul cantiere della grande opera
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La Filca Cisl prende posizione contro Feneal Uil e Fillea Cgil che, a suo dire, non avrebbero assecondato il celere invio alle autorità competenti del report (sintesi di un’analisi comunque condivisa dalle tre sigle sindacali in questione) che riassume diverse problematiche in materia di sicurezza sul lavoro con riguardo al cantiere per la realizzazione del Megalotto 3 della Jonica sulla S.S. 106.
Ecco la nota con cui la Filca Cisl riassume la vicenda:
«Numerosi sono gli strumenti in campo per lavorare sulla prevenzione del rischio infortunio e tutela dei lavoratori impiegati nei cantieri, a partire da quelli delle grandi opere infrastrutturali. Rilievo centrale assumono, in questo quadro i Rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza territoriale, i Rlst, in Calabria opera la società regionale Slc Calabria, costituita dalle Federazioni regionali degli edili calabresi».
«I Rlst sono impegnati nel presidio del vasto territorio regionale con particolare attenzione nei cantieri di realizzazione delle grandi opere infrastrutturali, - prosegue la nota - tra le quali spicca per rilievo e complessità dei lavori il Megalotto 3 della Jonica sulla S.S. 106, un’opera complessa che coinvolge numerosi lavoratori e prevede lavorazioni complesse, in primis lo scavo di gallerie. Dall’ottobre del 2022 i Rlst nominati dalle tre sigle sindacali Filca Cisl, Feneal Uil e Fillea Cgil, hanno redatto tre verbali relativi a visite effettuate presso il cantiere della Jonica evidenziando delle importanti criticità, segnalate alla direzione aziendale perché venissero sanate».
«In data 3 ottobre 2023, dopo un nuovo sopralluogo, anche a seguito di numerose segnalazioni da parte dei lavoratori, i Rlst hanno riconfermato i problemi già presenti- afferma la nota- e il peggioramento della situazione, con molteplici violazioni delle norme poste a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori. Come Filca abbiamo proposto a Feneal e Fillea territoriali di inoltrare, unitariamente, una segnalazione alle Istituzioni preposte, anche in virtù di un infruttuoso incontro avuto con la dirigenza aziendale; ci ha stupito, questo sì, la decisione delle altre sigle sindacali di non aderire alla nostra proposta. Per tale motivo, ricevuto il diniego di Feneal Uil e Fillea Cgil, abbiamo proceduto ad inoltrare una richiesta di intervento agli organi ispettivi affinché agiscano, nell’esercizio delle funzioni attribuitegli, per il ripristino di legalità e regolarità».
«La Filca ha ritenuto, - ribadisce la nota della Filca Cisl- non solo opportuno ma doveroso, procedere ad avviare tutte le azioni necessarie a tutelare le maestranze, dare concretezza ai proclami che facciamo nelle piazze ed agire. In data 13 ottobre 23, per tutta risposta, Mariaelena Senese, segretaria regionale Feneal Uil e presidente dell’associazione da cui dipendono gli Rlst, ha inoltrato comunicazione all’azienda manifestando il proprio dissenso rispetto all’utilizzo fatto dalla Filca del verbale senza autorizzazione da parte dell’associazione. Focalizzando la sua attenzione su una questione meramente tecnica e procedurale, peraltro infondata».
«La Filca, a tale polemica di basso profilo, ha anteposto la salute e la sicurezza dei lavoratori impiegati nella realizzazione del megalotto. La piaga drammatica degli infortuni e del mancato rispetto delle norme a tutela della salute e sicurezza sul lavoro -conclude la nota- affligge il mondo produttivo e colpisce in modo cruento un settore come quello dell’edilizia, come organizzazione sindacale non potevamo sottacere i rischi a cui sono esposti i lavoratori e lasciare inascoltate le loro giuste rivendicazioni a lavorare in un luogo sicuro. In grandi opere, di tali dimensioni con committenza pubblica, la sicurezza può e deve essere garantita, in Calabria come nel resto del Paese».