Il professionista del Consiglio nazionale Amici della Terra evidenzia lieve peggioramento della balneazione. Scarse in alcuni punti di Reggio, Cosenza e Vibo
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A differenza del passato la stagione balneare 2020 a causa del Covid-19 si è aperta lo stesso giorno, il primo giugno, in tutte le Regioni del Belpaese. In Calabria, mentre crescono le bandiere blu, i dati ufficiali sulle acque di balneazione evidenziano un lieve peggioramento. Lo riferisce in una nota stampa, il geologo Mario Pileggi del Consiglio nazionale Amici della Terra.
In pratica – evidenzia - si rileva sia un calo della percentuale delle aree con acque classificate di qualità “Eccellente” che un lieve aumento delle aree di qualità “Scarsa” e quindi inibite alla balneazione. In particolare la lunghezza di tutte le aree con acque di qualità eccellente risulta nel 2020 di 594.841 metri, pari all’88,55% del totale monitorato mentre nel 2019 era di 614.683 metri pari a una percentuale del 91,50 %. In pratica un calo del 2,95% che corrisponde a circa 20 chilometri in meno. Il calo è ancora più rilevante rispetto al 2017 quando la lunghezza delle aree con acque di qualità “eccellente” era di 620.543 metri e la percentuale del 93%. Al calo delle aree con acqua di qualità eccellente si aggiunge l’aumento della lunghezza delle aree con acque di qualità scarsa che da 14.216 metri nella precedente stagione 2019 sale a 15.122 metri.
Le 24 aree con le acque classificate di qualità scarsa e, quindi, con divieto di balneazione riguardano essenzialmente le Province di Reggio Calabria e Cosenza mentre una sola area la Provincia di Vibo Valentia.
La situazione del mare in Calabria
Altre criticità temporanee rilevate dopo l’apertura dell’attuale stagione: il 10 giugno un punto nel Comune di Nicotera; il 10 giugno due punti nel Comune di Bova Marina uno tornato conforme il 13 giugno e l’altro il 21 luglio); il 7 luglio un punto nel Comune di Gioa Tauro; il 10 Luglio un punto non conforme nel Comune di Cirò Marina; il 15 luglio un punto non conforme nel Comune di Praia a Mare ritornato conforme il 20 luglio; il 15 luglio un punto non conforme nel Comune di Pizzo Calabro; il 15 luglio un punto non conforme nel Comune Corigliano Rossano ritornato conforme il 20 luglio; il 16 luglio un punto non conforme nel Comune di Fuscaldo; il 16 luglio due punti non conformi nel Comune di Paola; il 117 luglio un punto non conforme nel Comune di Pizzo Calabro; il 15 luglio un punto nel Comune di San Lucido ritornato conforme il 20 luglio; il 20 luglio un punto nel Comune di Amantea tornato balneabile il 22 luglio.
I dati regionali
Il peggioramento rispetto alle precedenti stagioni, e le criticità temporanee più recenti emergono dai risultati delle analisi e classificazioni effettuate dall’Arpacal. In particolare - fa presente - dai risultati dei 3.908 campioni analizzati in corrispondenza delle 631 aree adibite alla balneazione nella Regione si rileva che il numero dei campioni con esiti non conformi è uguale a 92 pari al 2,35%.
Sempre a livello regionale la lunghezza complessiva delle aree con acque classificate buone è di 40.751, quella delle aree classificate sufficienti è 21.045 metri e la lunghezza di tutte le aree classificate di qualità scarsa con valori di Escherichia coli ed Enterococchi intestinali fuori norma e con rischio per la salute dei bagnanti è di 15.122 metri.
Si evidenzia che, come nel passato, non sono stati tempestivamente esposti e in ben evidenza tutti i dati aggiornati su qualità delle acque e sui profili delle 631 aree adibite alla balneazione monitorate per la tutela della salute dei bagnanti; e nemmeno dove inizia e termina ogni area con divieto permanente di balneazione per inquinamento, aree che nel complesso interessano circa 40 chilometri di costa. In pratica si continua con le “carenze informative” già evidenziate nella nota “Relazione sull’inquinamento delle coste e gestione degli impianti di depurazione” della Corte dei Conti. Alle carenze informative locali si aggiungono quelle del Ministero della Salute che non ha ancora pubblicato il Rapporti sulla qualità delle acque di balneazione con le verifiche e conformità alla Direttiva europea 2006/7/CEE e le misure di gestione in atto.
I dati regionali se considerati nel contesto più generale delle aree di balneazione dell’intero Bel Paese evidenziano che la percentuale delle aree classificate di qualità eccellente, in continua diminuzione rispetto agli anni passati, per la prima volta è al di sotto della media nazionale.
Il patrimonio costiero calabrese
Gli stessi dati confrontati su scala provinciale - rimarca ancora Pileggi - evidenziano differenze molto rilevanti: significativi in proposito il dato della Provincia di Cosenza dove la percentuale delle acque classificate di qualità eccellente nel 2020 si riduce all’81,82%, e il dato della provincia Catanzaro che, con un progressivo aumento la percentuale delle acque classificate di qualità eccellente, arriva al 99,08%. Non a caso la quasi totalità delle aree classificate di qualità scarsa e con divieto di balneazione per il 2020 sono localizzate nelle due Province di Cosenza e di Reggio Calabria.
Ma il dato più rilevante e ancora poco considerato è rappresentato dai 656.637 metri di lunghezza complessiva delle aree balneabili sul Tirreno e sullo Jonio calabrese: una lunghezza che supera quella dell’insieme di sette Regioni come Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Marche, Molise e Basilicata.
La rilevanza di questo dato nel contesto più generale delle aree di balneazione dell’intero Bel Paese ed europeo è rafforzata dalla quantità di spiagge naturali bagnate da acque classificate di qualità eccellente che, anche se ridotte rispetto al passato, arriva complessivamente a 594.841 metri. Se alla quantità di spiagge naturali con acque trasparenti e di qualità eccellente si aggiungono le specificità geo-ambientali con la più rilevante varietà di habitat e biodiversità, i tanti giacimenti archeologici delle più antiche civiltà dell’intero Occidente e il microclima più favorevole per la balneazione si comprende la preziosità del patrimonio costiero della Regione.
In considerazione della data di chiusura al 30 settembre dell’attuale e straordinaria stagione e in vista di un ritorno alla normalità va ribadita - sostiene - l’ingiustificata e irresponsabile decisione dei vari responsabili regionali di limitare, a soli 5 mesi, la durata della stagione balneare mentre in altre regioni inizia almeno un mese prima e si chiude un mese dopo. In tempi normali in Emilia Romagna e Sardegna, ad esempio, la stagione balneare inizia il primo gennaio e finisce il 31 dicembre e comprende sia una stagione balneare invernale che estiva. In particolare in Emilia Romagna la stagione balneare estiva inizia normalmente il sabato precedente la celebrazione della Pasqua e termina l’ultima domenica di ottobre mentre in Sardegna si apre il primo aprile e si chiude il 31 ottobre.
Com’è noto questi aspetti e le preziose specificità che caratterizzano i 716 km del patrimonio costiero della Regione continuano a restare fuori dall’interesse e agenda delle classi dirigenti e degli Enti preposti al controllo, gestione e valorizzazione dello stesso patrimonio.
Lo stato di salute del mare
Dai dati ufficiali 2020 emergono rilevanti differenze sullo stato di salute dei mari in ogni singola Provincia della Regione.
1) La maggiore e progressiva riduzione del numero di aree con acque classificate di qualità eccellente si rileva nella Provincia di Cosenza dove la percentuale si è ridotta all’81,82% mentre nel 2017 era del 94,05% . In pratica la lunghezza delle aree con acqua di qualità eccellente è scesa a 168.372 metri mentre era di 192.406 metri nel 2018 e di 205.793 metri nel 2017.
La lunghezza complessiva della costa dell’insieme dei 36 comuni costieri del Tirreno e dello Jonio della Provincia di Cosenza è di 227.900 metri dei quali 22.107 metri non adibiti alla balneazione e, per vari motivi, con divieto di balneazione permanente.
In corrispondenza dei 205.793 adibiti alla balneazione e monitorati con analisi mensili, la classificazione della qualità delle acque per l’apertura dell’attuale stagione è la seguente: 168.372 metri di qualità eccellente, 23.478 metri di qualità buona, 9.100 metri di qualità sufficiente. La lunghezza delle aree con acque classificate di qualità scarsa da 3.883 sale a 4.843 metri. Nella stessa provincia le 11 aree con acque classificate di qualità scarsa e non balneabili per l’inizio dell’attuale stagione balneare sono localizzate nei seguenti comuni: - Cassano all’Ionio nell’area denominata “100 MT SX Vena Morta” di 439 metri.
- Fuscaldo in due aree denominate “150 MT SX Torrente Maddalena” della lunghezza di 1082 metri e “150 MT DX Torrente Maddalena” della lunghezza di 305 metri; - Paola in quattro aree denominate “300 MT SX C.da Petraro” di 260 metri, “300 MT Canale Fiumarella” di 180 metri e “200 MT S. Canale prosp. Depuratore” di 372 metri; e “T. SAN DOMENICO di 521 metri;
- Praia a Mare in tre aree denominate “Sbocco C.le SottoMarlene” di 350 metri, “50 MT SX Canale Fiumarella” di 777 metri e “50 MT DX Canale Fiumarella” di 408 metri; - San Lucido nell’area denominata “150 MT SX Torrente S. Como” di 149 metri.
A questi si aggiungono gli altri divieti permanenti di balneazione posti per inquinamento in corrispondenza delle foci dei corsi d’acqua e per altri motivi come le aree portuali, industriali ecc. della lunghezza complessiva di poco superiore a 20 chilometri.
2) La Provincia di Reggio Calabria con 202,9 chilometri di costa ha adibito alla balneazione e monitorato complessivamente 187.493 metri.
La lunghezza complessiva dei litorali certificati di qualità eccellente per l’attuale stagione balneare è di 160.088 metri pari a 85,38% mentre nel 2019 era di 167.076 metri pari all’89,11% e nella stagione 2018 era di 166.892 metri, l’89,01% dei litorali adibiti alla balneazione nella stessa Provincia; la lunghezza complessiva di quelli di qualità scarsa è di 9.719 metri pari al 5,18 % mentre nel 2019 era di 9.773 metri pari al 5,21% e nella stagione 2018 era di 10.286 metri pari al 5,49% .
Questi dati evidenziano una riduzione di circa sei chilometri della lunghezza dei litorali classificati di qualità eccellente rispetto alla stagione balneare 2017 quando risultava di167.859 metri pari all’89,92%.
Le 12 aree interessate dalle criticità e acque classificate di qualità scarsa sono distribuite nei seguenti comuni: Bovalino con l’area lunga 609 metri denominata “fine lungomare nord”; Brancaleone con l’area denominata “I.D. Brancaleone” di1668 metri e l’area “Pontile” di 1069 metri; San Ferdinando con l’area denominata “Delta Mesima” di 369 metri, Gioa Tauro con l’area denominata “Pontile N.” di 651 metri; e Reggio Calabria con sette aree in gran parte localizzate corrispondenza del centro urbano e denominate: “Gallico – Limoneto”, “Pentimele”, “Circolo Nautico”, “Lido Comunale Pontile N.”, “Lido Comunale Pontile S.”, “Lido Comunale Villa Zerbi”, Pellaro – Lume”, “500 mn tot. Annunziata”.
3) Nella Provincia di Vibo Valentia in corrispondenza dei 70.143 metri di costa adibita alla balneazione la lunghezza complessiva dei litorali certificati di qualità eccellente per l’attuale stagione balneare è di 59.962 metri pari all’85,49% di quella monitorata; nella precedente stagione era di 62.928 metri pari al 89,71% dei litorali adibiti alla balneazione; una lunghezza superiore a quella complessiva del 2017 che era di 59.500 metri. La lunghezza complessiva dei litorali certificati di qualità scarsa è di 560 metri come nella stagione balneare precedente. Sulle criticità nella stessa Provincia l’area classificata qualità scarsa con divieto di balneazione temporaneo è posta nel Comune di Nicotera ed è denominata “200 MT a DX F. Mesima” di 369 metri.
4) Sui 113,9 chilometri di costa disponibili nella Provincia di Crotone sono adibiti alla balneazione e monitorati
complessivamente 108.868 metri. I risultati delle analisi e le classificazioni effettuate dall’Arpacal per l’inizio dell’attuale stagione balneare certificano di qualità eccellente le acque in corrispondenza di 106.467 metri di litorali pari al 97,79%; in netto miglioramento rispetto ai 100.068 metri di litorali pari al 91,92% della precedente stagione. E anche rispetto alla stagione balneare 2017 quando la lunghezza complessiva delle spiagge con acque di qualità eccellente risultava di 102.859 metri con il 94,48%. In nessuna area adibita alla balneazione nella Provincia di Crotone si è rilevata criticità e classificazione di qualità scarsa.
5) Sui 102.600 metri di costa della Provincia di Catanzaro le aree adibite alla balneazione, nell’insieme dei 25 comuni costieri,
raggiungono la lunghezza complessiva di 99.462 metri: di questi ben 98.546 metri risultano classificati di qualità eccellente e 916 metri classificati di qualità buona. Nella precedente stagione la lunghezza delle aree classificate con qualità eccellente era di 97.854 metri e gli altri 1.608 metri erano stati classificati di qualità buona. In nessuna area si è rilevata criticità e qualità sufficiente e,o scarsa.
La percentuale delle acque di qualità eccellente nella Provincia raggiunge il 99,08% era del 98,38% nella precedente stagione, del 98,15% nel 2018 e del 97,30% nella stagione balneare 2017. Un progressivo miglioramento e di particolare rilevanza se si considera che la disponibilità delle spiagge di questa sola Provincia supera quella dell’insieme di 4 Province come Rimini, Trieste, Ferrara e Forlì.
Sui litorali della stessa Provincia di Catanzaro non sono stati posti divieti di balneazione temporanei. I vari divieti di balneazione permanenti, posti sia in corrispondenza delle foci dei corsi d’acqua e canali inquinati sia nelle altre aree portuali ecc. con divieti per motivi diversi, raggiungono complessivamente la lunghezza di poco superiore ai tre chilometri.
Il rinvio dell’apertura ufficiale della stagione balneare per il Covid-19, le previste restrizioni nell’accesso e utilizzo delle spiagge e acque e il prevedibile aumento delle presenze impongono, ancor più del passato, la necessità di informare e far conoscere le specificità del patrimonio costiero diffuso lungo le coste bagnate dal Tirreno e dallo Ionio meridionali. Specificità preziose come la qualità e quantità delle spiagge naturali con 14 bandiere blu formate da frammenti di rocce di tutte le ere geologiche che documentano la nascita ed evoluzione del paesaggio terrestre e degli insediamenti umani dell’intero Belpaese, gli assetti idro-geomorfologici che favoriscono la presenza e lo sviluppo della più grande varietà di habitat e forme di vita in ambiente acquatico e terrestre, la grande varietà di prodotti enogastronomici, i numerosi e antichi insediamenti storico-archeologici di varie epoche.