Il segretario regionale di Uil Calabria sulla denuncia del commissario ad acta della sanità: «Da Roma non sono più ammesse leggerezze»
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«La denuncia/decreto del Commissario Longo sulla mancata dotazione di personale, che il decreto Calabria bis, assegna alla struttura commissariale, per lo svolgimento delle sue funzioni, non può cadere nel vuoto». Così in una nota Santo Biondo, segretario regionale di Uil Calabria.
«La strutturazione dell’ufficio commissariale - continua -, con mezzi e personale necessari ad affrontare e vincere la sfida di rimettere in piedi la sanità calabrese, è stato, nei mesi scorsi, uno degli aspetti prioritari nella definizione da parte del Consiglio dei ministri, del decreto Calabria bis. Pertanto la lentezza che sta caratterizzando la fase di attuazione del provvedimento governativo, non deve lasciare tranquille le Istituzioni competenti e i calabresi».
Quindi l'appello: «Il ministro Speranza intervenga a chiarire, quanto sta trapelando, dai giornali locali, sulla sanità regionale. Il Governo ha il dovere di verificare le cause che sono alla base dei tentennamenti a continuare il suo mandato, espressi dal Prefetto Longo, in questi giorni. Sulla sanità calabrese - conclude il sindacato - non sono ammesse, da Roma, a questo punto altre colpevoli “leggerezze”».