Verso le urne

Elezioni, l’appello di Libera contro l’astensionismo: «Il voto un’arma importante contro le mafie»

Dopo l'invito ai partiti e agli schieramenti politici «a fare pulizia al loro interno», il coordinamento regionale dell'associazione si rivolge ai cittadini: «Assumiamoci la nostra quota di responsabilità nella gestione della cosa pubblica»

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di Redazione Cronaca
7 giugno 2024
21:37

Mancano poche ore all’apertura dei seggi e sulle elezioni, specie quelle amministrative che in Calabria coinvolgono 135 Comuni, interviene il Coordinamento regionale di Libera. Occhi puntati soprattutto su i due paesi che tornano al voto dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose, uno nella provincia di Reggio Calabria, Portigliola, e l’altro in provincia di Vibo Valentia, Soriano Calabro, già sciolto per due volte.

«Una tornata elettorale di particolare interesse nella nostra regione interessata da continue operazioni delle forze dell’ordine e importanti processi per mafia che hanno confermato la grande capacità della criminalità organizzata di condizionare la vita politica, economica e sociale di interi territori. Vi sono alcuni comuni, in particolare quelli del Vibonese, compresi il capoluogo Vibo Valentia, che tornano al voto dopo il susseguirsi di importanti operazioni, come Rinascita – Scott, la più grande operazione contro la ‘ndrangheta. Tutte queste operazioni, gli scioglimenti, le commissioni d’accesso dimostrano che la politica ed i partiti non, sempre, sono stati all’altezza del momento storico che stiamo vivendo rispetto a quel sentimento forte e diffuso di liberazione dei territori», è scritto in una nota a firma della segreteria regionale di Libera.


Nei giorni scorsi l’appello di Libera ai partiti e agli schieramenti politici «a sentire forte il senso di responsabilità che li deve portare a fare grossa pulizia al loro interno non solo di indagati e condannati ma anche di coloro che sono “chiacchierati” per un certo tipo di vicinanze, atteggiamenti che, se anche non costituiscono reato, rendono quel politico poco credibile ed inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. In tal senso è necessario un cambio di passo forte e senza compromessi».

Nella città di Vibo Valentia, unitamente all’associazione “Insieme per il Bene Comune”, Libera ha presentato il “Patto per la Città”: «Un’opportunità, concreta, di partecipazione diretta e cittadinanza attiva che può servire per creare gli anticorpi contro il malaffare e la corruzione. Impegni reciproci di carattere programmatico, etico, democratico e concreto per il bene della comunità, che legano in un rapporto continuo di verifica e progettazione amministratori/amministratrici e cittadini/cittadine, fondamento di un’autentica democrazia ascendente. Parte integrante del patto sono anche l’”Appello ai candidati e alle candidate” e il “Codice Etico per la buona politica” elaborati da “Avviso pubblico”, l’associazione che riunisce Enti locali e Regioni contro mafie e corruzione».

Un passaggio quindi sul caso San Luca, nella Locride, dove nessuna lista è stata presentata. «Una situazione particolare . secondo Libera - che merita particolare attenzione da parte della politica nazionale e dello Stato per sconfiggere quel senso di rassegnazione e alimentare quella voglia di cambiamento da parte delle cittadine e cittadini di San Luca».

Infine, da Libera Calabria un appello rivolto alle cittadine e cittadini calabresi: «Non possiamo chiedere alla politica che faccia la propria parte con chiarezza e trasparenza, se non prima, come cittadine e cittadini ci assumiamo la nostra quota di responsabilità nella gestione della “cosa pubblica”. Un’assunzione di responsabilità a partire dal voto dell’8 e 9 giugno, esprimendo un voto consapevole, responsabile e libero da ogni forma di condizionamento, nella consapevolezza che in un contesto regionale come il nostro, la Calabria detiene il triste primato di essere la regione con il più alto numero di comuni sciolti per mafia, il voto rappresenta un’arma importante contro le mafie, ed in particolare contro la ‘ndrangheta. L’astensione, il non agire non è non è privo di significato ma vuol dire accettare le esistenti relazioni di dominazione. E in alcuni contesti queste relazioni di dominazioni sono governate dalla ‘ndrangheta».

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