Quali prospettive per il tessuto industriale della città metropolitana di Reggio Calabria; quale ruolo il porto di Gioia Tauro assume per la crescita dell’area retroportuale e dell’intera regione; quali politiche industriali nazionali e locali vengono assunte in questa fase di profonda criticità economica e sociale; come contrastare illegalità, precarietà, e disoccupazione; come difendere e rinnovare i CCNL dei metalmeccanici; come conquistare una vera riforma degli ammortizzatori sociali,  sono stati i temi al centro della riunione in videoconferenza, svoltasi per la prima volta in seduta congiunta, dei comitati direttivi delle FIOM-CGIL territoriali di Reggio Calabria e Gioia Tauro

Anche in quest’importante area della Calabria la fase di lockdown sul versante del lavoro metalmeccanico ha comportato una grande iniziativa della FIOM per contrattare la piena applicazione del protocollo sicurezza nelle aziende a tutela della salute dei lavoratori e laddove non era possibile lavorare, per contrattare e concordare il ricorso agli ammortizzatori sociali. Sono stati centinaia gli accordi sottoscritti con aziende di tutte le dimensioni soprattutto piccolissime, tante mai sindacalizzate.  Ora che lentamente si sta tornando alla normalità è essenziale continuare con l’azione di tutela per evitare che la fine degli ammortizzatori sociali possa tradursi in una crescita dei licenziamenti. Per questa ragione la FIOM –CGIL insieme alle Camere del Lavoro di Reggio Calabria e di Gioia Tauro assumono l’impegno di continuare in maniera coordinata il lavoro nelle aziende e nel territorio per contribuire ad orientare e determinare le scelte che si stanno compiendo a livello Istituzionale. Recuperando limiti strutturali e disattenzioni ataviche rivendichiamo. Anche per quest’area, una politica industriale capace di rafforzare le attività esistenti, incentivare concretamente l’insediamento di nuove attività, anche attraverso lo strumento mai realmente reso operativo della ZES (zona economica speciale) nonché la piena realizzazione delle opere di completamento industriale nel retroporto di Gioia Tauro. 

La presenza di alcune grandi aziende come Hitachi, il gruppo Demasi, fortemente interessate in processi di ricerca e sviluppo anche attraverso i finanziamenti di “industria 4.0” insieme a tutte le altre azioni finanziarie attivabili attraverso, per ultimo, l’annunciato decreto “Rilancio”, indicano la necessità di un grande confronto con tutti i protagonisti pubblici e privati su questi temi, nel quadro delle rivendicazioni di categoria e confederali in campo ad ogni livello. I lavoratori metalmeccanici dell’area metropolitana sono fortemente interessati ai rinnovi dei CCNL in special modo a quello con Federmeccanica e giudicano irricevibile la proposta del neopresidente di Confindustria tesa a scardinarne la funzione. In un territorio in cui è quasi assente la contrattazione di secondo livello solo il CCNL è garanzia di tutela dei diritti salariali e consente di riconquistare un protagonismo dei lavoratori in questa fase essenziale sull’organizzazione del lavoro, dell’orario, della formazione, degli inquadramenti, la salute e la sicurezza.

 

Le FIOM di Gioia Tauro e Reggio Calabria infine si riconoscono nella indicazione di mobilitazione nazionale unitaria a partire dal 25 giugno a sostegno delle giuste rivendicazioni e di tutte le altre che si renderanno necessarie.   I lavori in cui si è sviluppato un intenso dibattito a cui hanno contribuito la compagna Celeste Logiacco segr. gen della CGIL di Gioia Tauro, il compagno Gregorio Pititto segr.ge, della CGIL di Reggio Calabria sono stati conclusi dal compagno Luca Trevisan segretario organizzativo della FIOM-CGIL nazionale.