«Lavoratori e lavoratrici, pensionati e pensionate, giovani, studenti e studentesse, migranti, tutti insieme per difendere la Costituzione Repubblicana, contro l'aumento dei salari, per il superamento della precarietà, per la  salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, il rilancio degli investimenti e delle politiche industriali, la riduzione dell'età pensionabile e l'introduzione di una pensione di garanzia per i giovani, il rafforzamento delle protezioni sociali e il rilancio della sanità e della scuola pubblica». È quanto si legge in una nota di Umberto Calabrone, segretario della Fiom Calabria.  

«Il governo Meloni – prosegue – da un lato continua a sottrarsi al confronto con le organizzazioni sindacali, confederali e di categoria, dall'altro riproduce, con la stessa Legge di stabilità, una politica di tagli alla spesa sociale e di indebolimento del welfare e dello Stato sociale».

«Uno sciopero e una mobilitazione – afferma ancora Calabrone – che devono puntare a produrre cambiamenti importanti nella legge di stabilità, ma che devono necessariamente guardare oltre per porsi l'obiettivo di cambiare le politiche economiche, sociali e istituzionali dal governo Meloni a partire dal contrasto all’ autonomia differenziata, al presidenzialismo, ad una annunciata riforma del fisco che allo stato penalizza le lavoratrici e i lavoratori dipendenti, i giovani, le pensionate e i pensionati. Inoltre occorre continuare a battersi per aumentare la dotazione economica al Ssn e assumere personale sanitario».

«Bisogna superare le norme che hanno precarizzato il mercato del lavoro, assumendo il contratto a tempo indeterminato come la tipologia di riferimento; riformare il fisco in senso progressivo per redistribuire la ricchezza; ridurre la pressione fiscale per le lavoratrici e i lavoratori, le pensionate e i pensionati; ricomporre le disuguaglianze, ridurre il gap sui diritti e sul salario tra grande, piccola e media impresa, rafforzare la solidarietà e unire la categoria», aggiunge il segretario della Fiom Calabria.

E conclude: «La democrazia va difesa e coltivata attraverso la nostra Costituzione. I metalmeccanici calabresi sciopereranno giorno 1 dicembre, ma saremo in piazza anche venerdì 17 novembre con le compagne e i compagni che inizieranno lo sciopero generale indetto da Cgil e Uil davanti le Prefetture di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria».