La responsabile regionale donne del Partito democratico: «L’idea è quella di formalizzare il concetto di impresa femminile e istituire un apposito fondo»
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«Le imprese guidate dalle donne sono state le più colpite dalla pandemia. L’emergenza Covid ha portato a maggiori necessità di cure familiari e forti ripercussioni in settori a maggior presenza femminile come il turismo e la ristorazione. Come riportato da IlSole24Ore nel trimestre aprile-giugno 2020 le nuove imprese femminili sono state 10mila in meno rispetto allo stesso trimestre del 2019. Invece i dati Istat di aprile 2019 segnalano per le imprese femminili - 42,3%». È l’analisi di Teresa Esposito, responsabile regionale donne Pd che evidenzia: «Tra le imprese iscritte nel Registro delle Camere di Commercio quelle a guida femminile sono il 21,93%, ma il dato quasi si dimezza se si parla di startup innovative, a dimostrazione che le donne non sono state messe in condizione di cogliere la sfida del digitale».
«È nel solco di queste problematiche – aggiunge - che si introduce la proposta di legge dell’onorevole Marianna Madia, già ministra per la semplificazione e la P.A. nei recenti governi di centrosinistra. L’innovazione della normativa che segue la legge 215 del 1992 sull’imprenditoria femminile, sta nel formalizzare il concetto di “impresa femminile” riconoscendo pubblicamente lo speciale ruolo attribuito alle donne che fanno impresa e istituisce un apposito Fondo a sostegno con l’obiettivo di promuovere e rafforzare la partecipazione delle donne al sistema produttivo del paese. Viene, inoltre, coinvolto il Fondo Nazionale per l’Innovazione nella gestione di una specifica facility dedicata alle startup innovative».
Per questo motivo, l’esponente dem precisa: «Sostengo fortemente questa iniziativa quale responsabile regionale delle Donne del Partito Democratico in quanto frutto anche dell’elaborazione della conferenza nazionale delle Donne Pd guidata da Cecilia D’Elia e dal dipartimento nazionale delle Pmi del Pd guidato da Stefania Gasparini. Il sud e la Calabria possono ripartire dalla forza, dalla resilienza e dalle forti idee imprenditoriali che le donne meridionali hanno e che, con nuove condizioni favorevoli, potranno portare avanti. A questa legge va - conclude - il mio pieno sostegno e, confido, quello delle forze produttive, sindacali e politiche della Calabria».