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“Questa decisione rischia di bloccare un procedimento di stabilizzazione che, finalmente, grazie all’attuale governo regionale e alla collaborazione dei sindaci calabresi, stava trovando una sua compiuta attuazione. Con questa decisione - afferma il capogruppo di ‘Oliverio Presidente’ Orlandino Greco - la Commissione bilancio del Senato ignora le esigenze dei tanti lavoratori che da anni si trovano in una situazione di precariato e senza vie d’uscita. Il governo regionale aveva impegnato risorse proprie, per garantire un contratto a tempo determinato fino a fine anno e facilitare il processo di stabilizzazione di Lsu ed Lpu, ma oggi arriva questa decisione che, di fatto, getta nel caos questi lavoratori e gli enti locali dove gli stessi sono impiegati. I sindaci calabresi, infatti - spiega Greco - sono preoccupati, perché queste unità lavorative, che oggi hanno un contratto a tempo determinato in scadenza, rappresentano, alla stregua dei dipendenti di ruolo, delle professionalità delle quali è impossibile fare a meno. L’ipotesi che questi lavoratori rientrino in un bacino di precariato e lavoro nero è lesiva dei diritti di 5000 persone che da anni non vedono un chiarimento definitivo sulla loro posizione contrattuale. Un’ipotesi da escludere con forza. Un’ipotesi, come se non bastasse, che causerebbe un aggravio di spesa per il Ministero ed un vero e proprio caos amministrativo e burocratico. Dai palazzi romani, dove queste decisioni insensate vengono stabilite senza alcun confronto con il Consiglio regionale calabrese e con le parti sociali, non si ha evidentemente il quadro della situazione in cui si trova la Calabria e nella quale vivono migliaia di precari. E’ indispensabile - sottolinea Orlandino Greco - che la norma per la stabilizzazione degli Lsu-Lpu venga riproposta ed approvata al più presto, entro la fine del mese, perché è inaccettabile, in una situazione così delicata, lasciare spazio a dubbi, incertezze e pericolosi vuoti normativi. Forse è arrivato il momento di interrogarsi su quali siano le reali intenzioni del governo per la Calabria, perché non possiamo più accettare scelte calate dall’alto, si pensi a quanto avvenuto per la sanità, per il porto di Gioia Tauro o per il taglio del cofinanziamento per i fondi Cipe, che incidono in maniera così pesante sul tessuto sociale della nostra regione. In conclusione, consiglio ai parlamentari eletti in Calabria, di destra, sinistra e centro, che accettano silenti e sono complici di queste incomprensibili scelte, di aderire tutti alla Lega Nord di Salvini, perché è lì che troveranno giusta gratificazione per la loro inconcludenza”.