Il sistema aeroportuale nazionale può dare un contributo fondamentale al raggiungimento degli obiettivi delineati nel Pnrr, rispondendo a temi chiave come la tutela dell’ambiente, la digitalizzazione, lo sviluppo di forme di mobilità sostenibili e intermodali. Il comparto – riferisce una nota Assaeroporti - è in grado di implementare un programma strutturato di investimenti che si collocano a pieno titolo all’interno del più ampio disegno di rilancio e di transizione del nostro Paese verso un’economia più sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale.

I progetti sviluppati dagli aeroporti, ad oggi raccolti e classificati da Assaeroporti, prevedono investimenti quantificabili in oltre 3 miliardi di euro, con un valore aggiunto generato dalla realizzazione degli interventi considerati stimato in quasi un miliardo di euro.

In linea con gli obiettivi delineati dalla Commissione europea in termini di transizione energetica e decarbonizzazione, gli aeroporti sono da anni impegnati per l’attuazione di progetti che mirano alla sostenibilità del comparto. Tali progetti richiedono al settore del trasporto aereo un enorme impegno, estremamente gravoso in un momento in cui i flussi di cassa dalla gestione operativa sono ai minimi storici.

Inoltre, l’emergenza sanitaria ha dato una forte accelerazione nella definizione di progettualità in campo aeroportuale mirate ad efficientare e rendere più sicuri i processi operativi attraverso tecnologie innovative e soluzioni digitali. Anche i cambiamenti da attuare nell’ambito di tali processi richiedono ingenti investimenti da parte dei gestori aeroportuali, soprattutto in tecnologie innovative proprie del concetto di Smart Airport.

Se i progetti aeroportuali non dovessero rientrare nel Pnrr, è forte il rischio di compromettere la competitività del Paese e il nostro sistema aeroportuale nazionale perderebbe la sua funzione di trampolino, in termini economici e occupazionali. A questo proposito, dalle prime stime effettuate da Assaeroporti, gli occupati direttamente sostenuti dalla realizzazione degli investimenti sarebbero pari a oltre 22 mila addetti in più nel periodo 2022 – 2026. Obiettivo impossibile da raggiungere senza i fondi del Recovery Plan.

«Ogni investimento sulle infrastrutture aeroportuali è un intervento che contribuisce a migliorare e ad accrescere la dotazione infrastrutturale dello Stato»- sottolinea il presidente di Assaeroporti Fabrizio Palenzona - «i concessionari aeroportuali sono chiamati a garantire i massimi livelli di sicurezza ed elevati standard di qualità dei servizi, nonché a sviluppare e manutenere infrastrutture, come soggetti attuatori di importanti investimenti su asset reversibili allo Stato».


«Oggi il comparto è tra i più colpiti dalla pandemia e si prevedono tempi lunghi di recupero. Eppure, al nostro settore, più di altri, è richiesta una profonda e rapida transizione Green e Digital: questo perché, nonostante la crisi attuale, il trasporto aereo è essenziale per garantire la connettività di interi territori, per la mobilità delle persone e per lo scambio delle merci.

Il pesante impatto della crisi sul nostro sistema aeroportuale - spiega il presidente Palenzona - mette a repentaglio una serie di investimenti, tra cui interventi che servono a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità delineati dalla Commissione europea. Anche a livello comunitario è forte l’attività tesa a supportare l’inserimento degli investimenti aeroportuali in sostenibilità e digitalizzazione all’interno del Recovery and Resilience Facility. Sarebbe pertanto un grave errore perdere questa opportunità non solo perché gli aeroporti sono in grado di attuare in tempi certi e rapidi imponenti piani di investimento ma anche perché i numerosi progetti individuati offrono opportunità di crescita e sviluppo per il Paese e di rilancio per la nostra economia».