L’esponente della Giunta Occhiuto invita al dialogo e alla concertazione con i territori: «Le parole dei consiglieri dem generano confusione. Si rischia di subire un commissariamento con un conseguente dimensionamento calato dall’alto ed operato in termini ragionieristici»
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«Avevo invitato il Partito democratico a lasciare la scuola al di fuori di ogni strumentalizzazione di carattere ideologico». É quanto afferma in una nota Giusi Princi, vicepresidente della Giunta della Regione Calabria, replicando alle accuse dei dem. Il Pd, oltre a puntare il dito sul ritardo con cui l'assessore Princi aveva inviato al confronto i territori, aveva sottolineato l'impegno di altre Regioni nella battaglia a tutela della scuola, con l'impugnazione del decreto del governo.
Chiara, la posizione dell'esponente della Giunta Occhiuto: «Mi duole, ancora una volta, constatare che, invece, i consiglieri del Pd cavalcano l’onda dei sentimenti di amarezza che stanno vivendo il mondo scolastico, i territori e le famiglie tutte, dicendo cose inesatte e fuorvianti che non fanno altro che generare confusione. Voglio invitare il Pd ad andare a ritroso e leggere i precedenti miei comunicati indirizzati agli enti provinciali nei quali ho sempre parlato non solo di concertazione, ma anche di condivisione. Faccio, altresì, presente ai consiglieri del Partito democratico che il confronto che è stato richiamato nella mia ultima lettera è scaturito da più incontri che la sottoscritta ha avuto con le parti. Un primo – sottolinea Princi- nel quale sono state condivise le linee guida e un secondo, esteso anche alla componente tecnica, nel quale si è convenuto di costituire tavoli decentrati. Puntualmente la sintesi delle sedute veniva richiamata dalla scrivente in apposite lettere indirizzate agli enti provinciali e alla città metropolitana di Reggio Calabria, in cui veniva - sempre - richiamata la concertazione con i territori e con le parti sindacali condivisa, del resto, sempre durante gli incontri».
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Princi poi puntualizza: «Un appello al buon senso e alla responsabilità condiviso, tra l’altro, anche all’interno della stessa corrente di partito, dal capogruppo del Pd nel consiglio comunale di Catanzaro, Fabio Celia, e dalla consigliera Igea Caviano, i quali invitano pubblicamente al ‘dialogo urgente tra dirigenti e Province che coinvolga anche i sindacati’. Pertanto, poiché è tutto documentato invito, per le prossime volte, i consiglieri del Pd, nel metodo e nel merito, ad informarsi prima di veicolare notizie non corrispondenti ai fatti.
Quanto poi alla questione relativa al numero delle autonomie, la Calabria ne perde 79 proprio perché l’ultimo dimensionamento risale al 2012. Se la politica negli anni avesse attuato un ridimensionamento, come è stato fatto in altri contesti regionali, la Calabria oggi avrebbe avuto minori perdite di autonomie scolastiche, come avviene altrove. Ricordo, ancora una volta, che non è la Regione ad aver ‘tagliato le autonomie’, bensì sono disposizioni contenute nella legge di bilancio 197/2022, attuativa dei dettami del Pnrr, posti in essere proprio quando al Governo c’era Draghi e lo stesso Partito democratico».
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E ancora: «Anche le altre Regioni, checché possa dire il Pd, a prescindere dal colore politico, stanno effettuando il dimensionamento che diventa prescrittivo per tutti. Il non farlo significherebbe, infatti, subire un commissariamento con un conseguente dimensionamento calato dall’alto ed operato in termini prettamente ragionieristici. Sinceramente mi dispiacerebbe pensare che il Partito democratico, per ragioni meramente opportunistiche, possa auspicare un commissariamento.
Inoltre, faccio presente ai consiglieri del Pd che, a prescindere da chi abbia presentato ricorso alla Corte Costituzionale, laddove dovesse essere accolto, la sentenza avrebbe efficacia ‘erga omnes’ e, quindi, produrrebbe effetti nei confronti di tutte le regioni.
Il mio appello al Partito Democratico è che, invece, alla logica delle strumentalizzazioni prevalga quella del confronto, delle concertazioni e del supporto ai territori e agli Enti provinciali chiamati ad operare con grande responsabilità in un momento, indubbiamente, non facile».