Dal naufragio del Sant’Anna, allo scandalo delle ambulanze senza medici nell’Asp di Catanzaro, fino al «contentino del reparto Covid di Lamezia», il politico si chiede perché non si dia attenzione ai tanti problemi della nostra terra
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«Applausi hanno accolto l'ex presidente del consiglio regionale al suo ritorno in aula, gli stessi applausi riservati al Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri a conclusione di ogni operazione di contrasto al crimine ed al malaffare. Sono gli applausi dei calabresi, che ogni volta che applaudono qualcosa sperano di non doverlo più fare! Sperano che le cosa vadano meglio e che questa tormentata regione ritrovi un po' di pace e di normalità».
Inizia così la riflessione del membro del Partito Democratico Provinciale Gianni Arena. «Certo - ammette il democrat - non sappiamo più a quale santo votarci, ma la speranza che uomini più illuminati si possano sacrificare per tirarci fuori dal baratro resta viva. Pensare ai tanti calabresi che ricoprono ruoli determinanti per lo sviluppo ed il progresso dell'umanità fuori dalla nostra terra e quelli che applaudono il ritorno in aula di un indagato provoca una certa irritazione e qualche pensiero».
«Possibile – si chiede Arena - che quelli rimasti siano tutti malandrini ed incapaci? Possibile che, dopo gli ultimi scandali che ci hanno regalato la ribalta nazionale, la politica non possa occuparsi di qualcuno dei problemi che stanno affondando una regione intera e la nostra provincia? Ma come si fa a non fare le barricate per salvare un eccellenza riconosciuta a livello nazionale come il Sant' Anna, non denunciare la mancanza di medici e di ambulanze nell'Asp di Catanzaro alle prese con soli 11 mezzi di cui oltre la metà demedicalizzati (cioè senza medico a bordo) ed una gestione a dir poco fallimentare della triade commissariale che gestisce l’Asp di Catanzaro che apre un approssimato reparto Covid a Lamezia solo per dare un contentino alla città, consentire al commissario Longo di utilizzare, ancora una volta, l'ennesima, le stesse persone che hanno causato il disastro sanitario o che non lo hanno evitato, ma come si fa a consentire di fare celebrare le elezioni provinciali lasciando ancora fuori una città come Lamezia alle prese con l'ennesimo commissariamento impedendole ulteriormente di esprimere i suoi rappresentanti, lasciando vuota una postazione fondamentale per le esigenze del suo comprensorio».
«Ma dove sono i partiti politici, i movimenti, i sindacati, le associazioni che dicono di avere a cuore a cittadini, ma come faranno i prossimi candidati alle regionali a chiedere il consenso quando, invece di occuparsi dei problemi reali delle persone non hanno meglio da fare che applaudire se stessi. Mi auguro – conclude l’esponente del Pd - ma con poca speranza, che i calabresi, i prossimi applausi li possano rivolgere alla cacciata dei farisei dal tempio».