Il segretario regionale di Fimp Calabria plaude all'approvazione della nuova legge da parte del Consiglio regionale. «Era anacronistico e caricava di ulteriori incombenze i medici già oberati»
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Il Consiglio regionale della Calabria la scorsa settimana ha approvato all’unanimità la proposta di legge per l’abolizione dell’obbligo di presentazione del certificato medico per la riammissione in classe oltre i cinque giorni di assenza e la sua sostituzione con una giustificazione sul libretto personale dell’alunno o un’autocertificazione. Una proposta presentata da Antonio Lo Schiavo, presidente del Gruppo misto – Liberamente progressisti e sottoscritta da tutti i capigruppo consiliari, di maggioranza e opposizione. Per la nuova legge arriva ora il plauso di Antonio Salvatore Gurnari, segretario regionale della Fimp Calabria (Federazione Italiana Medici Pediatri).
«È la conclusione di una battaglia che la Fimp della nostra regione porta avanti da diversi anni. Per questo - è scritto in una nota - ringraziamo la sensibilità di tutti i gruppi politici regionali che hanno condiviso le nostre motivazioni su una scelta di civiltà utile a liberare le famiglie e i medici da un atto burocratico inutile e senza alcun senso». Gurnari riferisce inoltre che «la Calabria è la prima regione del Sud che abolisce questo certificato, cosa già avvenuta da diversi anni in dodici regioni, tutte del centro-nord, e questo fa sicuramente onore a tutto il Consiglio regionale attuale».
E ancora: «Si trattava di un certificato previsto da una legge del 1967, ormai anacronistico in quanto oggi tutti i bambini vengono visitati dal pediatra di libera scelta che concorda con i genitori il periodo di cura e convalescenza. Oggi sappiamo bene, inoltre, che la contagiosità delle varie malattie infettive comuni nell’infanzia e nell’adolescenza è maggiore nel periodo di incubazione (quando il bambino ancora va a scuola) e all'esordio della malattia, mentre si affievolisce progressivamente durante la fase acuta, per scomparire durante la convalescenza. L'esperienza nelle regioni che, ormai da diversi anni, hanno sostituito il certificato con l'autocertificazione della famiglia, dimostra che non si sono registrati focolai infettivi al rientro in classe».
«In conseguenza della nuova legge regionale - è la conclusione - il certificato medico rimane solo per le malattie soggette a notifica al servizio di igiene pubblica dell’Asp e sono queste situazioni specifiche e limitate che hanno periodi di isolamento domiciliare stabiliti per legge. In tutti gli altri casi di assenza dell’alunno per malattia (cioè quasi tutti), la giustificazione diventa un atto amministrativo che deve essere regolato tra l’istituzione scolastica e la famiglia, senza caricare ulteriori incombenze sui medici già oberati da altri e sempre maggiori fardelli burocratici che rubano tempo importante all’attività assistenziale».