Ben 28 i protagonisti del volume scritto dalla giornalista di San Lucido. Un tuffo nei progetti innovativi portati avanti da chi ha creduto nelle potenzialità della nostra terra
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Raccontare una Calabria diversa, che non si arrende e che si dà da fare, parlando delle persone che scelgono di rimanere nella nostra regione e che credono in un futuro possibile anche qui. Storie Luminose di una Calabria che fiorisce - incluso tra i 6 racconti di autori calabresi da regalare a Natale - è il nuovo libro di Debora Calomino, giornalista pubblicista di San Lucido, in provincia di Cosenza, che si occupa di turismo e marketing territoriale, che ha voluto raccogliere in un libro decine di storie di chi ogni giorno si impegna per rendere la Calabria un posto migliore. Dal settore turistico, della quale fa parte lei stessa, passando per la cultura, l'arte e la ristorazione, Debora Calomino ha intervistato giovani delle varie province calabresi che credono nella bellezza, che si rimboccano le maniche decidendo di restare o di ritornare.
L'idea di Storie Luminose
In Calabria abbiamo molte risorse, e molte persone che decidono di darsi da fare per il territorio. Lo pensa fortemente Debora Calomino, al secondo anno di Dottorato di ricerca in politica, cultura e sviluppo all'UniCal, docente di discipline turistiche in enti di formazione, che scrive anche per varie testate, locali e nazionali. «Ero un po' stufa dell'immagine che attribuiscono sempre ai calabresi, propensi a restare perché pigri e senza voglia di lavorare, messa a confronto con chi decide di migrare, sempre da lodare perché coraggioso. Così ho deciso di mettere insieme le interviste fatte negli ultimi due anni pubblicate nello speciale inserto della domenica di Calabria Live, e raggrupparle per dare vita ad un libro che parlasse di una Calabria positiva. L'idea di mettere tutte le storie insieme in un volume è nata pian piano, grazie anche al consiglio del giornalista Franco Bartucci, che ne ha curato la prefazione. Avevo abbastanza materiale in mano per poter realizzare qualcosa di utile a quelle persone indecise di fronte alla decisione di partire, che proprio in queste storie possono trovare ispirazione» dice l'autrice, vincitrice del premio giornalistico internazionale Terre di Calabria, nel 2018, del premio Hombres Itinerante nel 2020 e del premio letterario internazionale Un libro amico per l'inverno, nel 2023.
Le storie
Sono 28 i protagonisti delle pagine scritte da Debora, giovani dai 20 ai 40 anni che rappresentano un universo, a volte sommerso, di storie positive. La stessa giornalista vorrebbe fossero da esempio per le generazioni attuali, ma anche per quelle future, per far sì che il libro possa essere uno spunto per rendersi conto di quanto sia importante credere nelle proprie potenzialità e pensare di farcela anche in Calabria, dove tutto è più difficile.
Tante storie raccontate da nomi più o meno noti, conosciuti sia sul territorio che a livello nazionale che si occupano di vari ambiti: dalla comunicazione, che passa spesso dai social, al turismo, collegato anche al mondo dei tour operator che sanno incuriosire e portare visitatori anche dall'estero. Protagonisti anche chi si occupa di turismo delle radici, della ristorazione, così come storie di artigiani, progetti innovativi di chi ha creduto nelle potenzialità che la nostra terra poteva offrire, rifiutando l'idea di fare una valigia per vivere altrove, o per lo meno di farla ma scegliendo di tornare alle proprie radici. «Si potrebbe dire ancora tanto, magari raggruppando anche tutte le testimonianze e facendone altre suddividendole per tematiche, ma ci sono comunque moltissime storie: persone impegnate in prima linea per il proprio territorio, come ad esempio il direttore del museo di Cetraro, i fondatori di Kairos, che si occupano della gestione del castello di Gioacchino Murat e della chiesa di Piedigrotta di Pizzo, o le artigiane del pane di Cuti che hanno portato il loro prodotto fino in Giappone. Storie belle e rappresentative della generazione under 40».
Dal titolo alla copertina, una Calabria che rinasce
«Il libro ho deciso di farlo in self publishing, con copertina realizzata a mano. Mi piaceva pensare che l'immagine che c'è sopra desse l'idea di una terra fertile ma anche bruciata, come si evince dal colore scelto, che però cerca di rinascere, rappresentata graficamente dagli anemoni che spuntano dal suo terreno. Ho chiesto a vari grafici di creare un'immagine adatta, facendola realizzare però alla fine a Carmen Anele, illustratrice calabrese che vive in Toscana, che ho voluto coinvolgere soprattutto per una questione affettiva. Le avevo parlato del libro, e fin da subito ha capito cosa volessi che l'immagine rappresentasse» dice ancora Calomino. Che aggiunge che i protagonisti del libro hanno apprezzato molto l'idea di raggruppare le storie delle loro interviste, come quella di creare un'immagine di copertina che fosse emblematica, e sapesse esprimesse sia il concetto di difficoltà della regione punta d'Italia, che quello delle potenzialità che essa possiede. «Una delle protagoniste, dopo aver ricevuto il libro e aver visto la copertina, mi ha detto che per lei rappresentava un prato fiorito, che è quello che ci vedo anche io».
Da Visioni Turistiche a Storie Luminose
Storie Luminose è il secondo libro di Debora Calomino, il primo, nel 2020, è stato l'e-book Visioni Turistiche, edito da Maurfix, che nel 2022 è diventato cartaceo, con aggiornamenti e ampliamenti e prendendo il titolo di Visioni turistiche - marketing, cultura e tendenze, edito da Contamina. Una raccolta di piccoli articoli che tratta varie tipologie di turismo, con vari esempi provenienti da tutta Italia e dal resto del mondo. «Si tratta di una sorta di appunti sui vantaggi del turismo, ci sono idee e suggerimenti per operatori turistici ma anche per le amministrazioni, che possono trarre spunti per valorizzare il proprio territorio. Spunti su temi attuali e sulle varie tipologie di turismo "nuovo" che si possono approfondire, come quello floreale, o il dark tourism, che se trattato in modo sano, a differenza del dark tourism morboso nei riguardi dei luoghi delle tragedie, può dare riscontri interessanti. Anche in Calabria è molto praticato, e riguarda i luoghi ricchi di leggende, misteri e storie paurose» specifica Debora, che su Visioni Turistiche ha dedicato delle pagine anche per dare consigli utili all'accoglienza di chi appartiene al mondo musulmano, consultandosi con un tour operator che si occupa di cultura Halal, ovvero le pratiche e i prodotti conformi alle regole dell'Islam, rafforzando così il concetto che la stessa giornalista ha del viaggio come incontro dei popoli. «Nel libro ho inserito curiosità, ho parlato dell'evoluzione del turismo balneare, passando anche per quello montano e quello termale, mettendo anche tanti spunti e riferimenti su come valorizzare i borghi, mettendo a frutto quello che negli anni ho studiato in fatto di marketing del territorio. Anche se è completamente diverso da Storie Luminose, anche Visioni Turistiche mantiene un taglio positivo, e segue la linea motivazionale poiché ogni territorio può dare qualcosa».
Il libro è stato presentato in numerose sedi e luoghi, non solo in Calabria, arrivando anche all'Università degli studi di Milano Bicocca, e ha venduto 600 copie riscuotendo un interessante successo, che la stessa giornalista non si aspettava. Grazie alla sua scrittura, Debora Calomino è entrata a far parte quest'anno del team del TTG, la manifestazione per la promozione del turismo mondiale che si svolge ogni anno a Rimini. Durante il primo anno invitata come ospite proprio grazie a Visioni Turistiche, durante l'ultima edizione le è stato assegnato il ruolo di moderatrice durante la presentazione di alcuni libri. «Uno dei libri presentati era un giallo ambientato sul Lago di Como, e questo ha dato lo spunto per parlare con l'autore di thriller e mistero, collegandolo alla promozione del territorio, cosa che avviene già con libri e con i film che questi ultimi ispirano».
L'autrice conclude con un consiglio: «Tutti i luoghi possono diventare una meta attrattiva. Scoprite le vostre risorse e riuscirete a valorizzare anche un luogo che sembra apparentemente non offrire nulla».