Autrice del documentario Incalabriamoci: un viaggio nelle bellezze naturali, paesaggistiche, nelle eccellenze enogastronomiche, nella storia, nelle tradizioni, negli usi e costumi della regione
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Negli ultimi anni i social media hanno avuto un impatto significativo sul modo in cui le persone usano il linguaggio, anche in relazione al dialetto, facendo ricorso a termini e frasi tipiche della propria regione per esprimere il proprio punto di vista e la propria identità culturale. Perché è così che si rende l’idea, giusto? Sarà certamente capitato anche a voi, soprattutto negli ultimi tempi, di condividere - o ricevere - in chat e sui social contenuti diventati virali per il modo simpatico e stravagante di descrivere qualcosa attraverso espressioni idiomatiche, meglio ancora se dialettali. Se il dialetto è calabrese, allora avrete certamente riso davanti ad un video di Noemi Spinetti, la Social Media Manager, Influencer e Content Creator made in Calabria che ha fatto della calabresità la chiave del suo successo.
Ironica e spigliata, creativa e mai banale, Noemi Spinetti è una giovane nata e cresciuta in Calabria, laureata in Comunicazione e DAMS, con una piccola, ma fondamentale, parentesi anglosassone: «Nel 2019 decisi di fuggire dalla mia terra e raggiugere la città di Bristol (UK) per studiare la lingua inglese e migliorare le mie skill nel settore cinematografico. Appassionata da sempre al mondo della comunicazione, nel 2020 decisi di intrattenere la mia – allora modestissima – community su Instagram attraverso rubriche settimanali di make-up, skincare, consigli di bellezza. Nel frattempo, iniziava a prendere piede un nuovo social network, TikTok, rivelatosi poi la piattaforma che ha contribuito a stravolgermi la vita. Pian piano iniziai ad approcciarmi a questa piattaforma, condividendo diversi contenuti video in cui narravo, inizialmente, le differenze culturali tra l’Inghilterra e l’Italia». È così che, nella vulcanica Noemi, inizia a farsi sempre più forte la consapevolezza dell’importanza di preservare e valorizzare la propria cultura locale.
In italiano esprimo i concetti, in dialetto i sentimenti
«In italiano esprimo i concetti, ma in dialetto esprimo i sentimenti» è il suo marchio di fabbrica, ciò su cui si fonda il suo personal brand, così autentico da averle permesso di raggiungere nel tempo l’apprezzamento di tanti, non solo calabresi: «Da lì, sempre più utenti iniziarono a mostrare interesse verso questo format ed il mio profilo cominciò a diventare virale: crescono i followers, crescono i like e crescono altresì i commenti». Il dialetto, infatti, non è solo una forma di espressione linguistica, rappresenta anche un patrimonio culturale e storico che deve essere tutelato. Ma non è sempre privo di critiche. Accade così che, tra i diversi commenti che Noemi riceve, quello di un hater la scuote profondamente: Ma sei calabrese? Non ti vergogni? Il tuo accento è fastidioso!. Un pugno dritto nello stomaco, per una giovane orgogliosa delle sue radici, che la smuove al punto tale da scegliere di lasciare definitivamente l’Inghilterra per rientrare in Calabria. «Qui, ho continuato a studiare – racconta fiera Noemi – e in circa tre anni, inaspettatamente, ho messo su una community complessiva di circa 300 mila utenti, spalmati sulle piattaforme Meta (Instagram e Facebook) e TikTok che non ringrazierò mai abbastanza».
Noemi Spinetti rappresentante della Calabria per Vanity Fair
Quel commento non l’ha mai ignorato Noemi, le ha fatto male, avrebbe potuto appellarsi alla Cucchjara, sfoderata con maestria dal cassetto della cucina, ma il suo Manchicani – a proposito di espressioni idiomatiche – le ha permesso guardare avanti col sorriso, fiera delle sue radici e di quel modo autentico ed ironico di raccontare la sua Calabria. «Dunque, ho iniziato a scoprire la mia terra, a guardarla con altri occhi, ad uscire dall’immaginario collettivo secondo cui in Calabria non c’è niente. Con un Master in Social Media Manager e scrittura per il Web, attraverso i social e con la massima naturalezza, mi racconto e racconto la mia Calabria, disgregata da stereotipi ma ricca di storia, arte, cultura, tradizioni, di bellezze naturali e sapori da apprezzare a tavola. Ho deciso di tornare e reinventarmi per rimanere nella mia terra. Viaggio in lungo e in largo sul territorio, per scoprire i meandri più nascosti e illustrarne gli aneddoti, anche e soprattutto in lingua calabrese, strappando un sorriso e facendo rifiorire le radici soprattutto ai tanti calabresi emigrati in tutto il mondo. Da qui, ho avuto l’onore di collaborare con brand nazionali e internazionali, fino ad essere eletta dalla nota rivista mondiale Vanity Fair Rappresentante delle Calabria, in un progetto in partnership con TikTok Italia.
Incalabriamoci: il documentario di Noemi Spinetti sulla Calabria
È questo, oggi, il lavoro di Noemi: «Un lavoro fatto di creatività, originalità e tanta passione; un lavoro che richiede un grande studio. Non sono sola, fortunatamente: nella condivisione di ogni idea, ogni progetto, c’è Antonio, il mio braccio destro, il mio compagno di viaggio e di vita, anch’egli laureato e con un Master in Marketing Management». Noemi e Antonio hanno dato vita a Incalabriamoci: un ambizioso progetto di promozione territoriale, un viaggio immersivo nelle bellezze naturali, paesaggistiche, nelle eccellenze enogastronomiche nella storia, nelle tradizioni, negli usi e costumi della Calabria, talvolta sconosciuti anche ai calabresi stessi. «Sarà il mio, nostro primo documentario sulla Calabria – racconta orgogliosa Noemi – fruibile tra qualche mese. Una scoperta, un’avventura in cui abbiamo incontrato tantissimi professionisti, imprenditori, piccole e grandi realtà che hanno deciso di salire a bordo con noi per raccontarsi. Dal Pollino ai paesi fantasma del vasto Aspromonte, passando per tutte le cinque meravigliose province: ognuna con scenari diversi, tradizione, usi, testimonianze e storie uniche, autentiche. Con Incalabriamoci vogliamo semplicemente ricordare che la Calabria esiste ed è fantastica, soprattutto ai cittadini che la vivono quotidianamente; vorremmo che tutti sapessero e potessero vedere e conoscere anche l’altro lato della nostra terra, quello di cui – purtroppo – si sente parlare meno, forse per nulla. Da Nord a Sud e da Est a Ovest, abbiamo un patrimonio storico, culturale e paesaggistico da far invidia al mondo».