Non sempre gioventù e tradizione camminano a braccetto. Ma quando ciò accade, il patrimonio storico e culturale di una comunità può tirare un sospiro di sollievo e ritenersi al sicuro perché, probabilmente, continuerà ad esistere e ad essere tramandato alle prossime generazioni.

Rocco Vitaliano è un giovanissimo e talentuoso maestro d'arte di Girifalco. E, a dispetto dell'età e dei luoghi comuni, ha ben chiara l'importanza di trasferire a chi verrà dopo il fascino e la ricchezza delle tradizioni ereditate dal passato per evitare che si consumino senza lasciare alcuna traccia. Sa inoltre cosa sia la passione perché, sin da piccolo, ne custodisce una straripante: quella per la tessitura. Ha sempre ricamato e cucito grazie anche alla nonna paterna che è stata una delle più importanti sarte del paese. Crescendo, mosso dal desiderio di realizzare il proprio corredo, la propria "dote", decide di imparare ad usare il telaio. E da allora non si è più fermato. Realizza come prima cosa un copriletto. Ma capisce che può spingersi oltre, con la sua arte, la sua creatività e la voglia di dimostrare che attraverso la tessitura si può raccontare il proprio modo di essere e persino il proprio umore. Inizia così a produrre sciarpe, borse e abiti. Impiega il telaio per vestire il mondo, la gente e la quotidianità che gli gira attorno.

Classe 2004, Rocco frequenta un istituto tecnico del settore moda. Nonostante sia uno studente volenteroso e capace, a volte non vede l'ora di sentir suonare la campanella per scappare in laboratorio, tornare a lavoro e riprendere il discorso con il proprio telaio dal punto esatto in cui la tessitura era stata sospesa. Il sogno di Rocco Vitaliano è quello di diventare lo stilista della sua stessa azienda e anche per questo vorrebbe proseguire gli studi dopo il diploma e frequentare un corso di fashion designer a Milano. Il giovane di Girifalco racconta di rivedersi nella storia di un altro calabrese: Gianni Versace. E proprio come lui spera di arrivare in alto. «Non per me - confessa Rocco - ma per la nostra terra, la Calabria tutta».