Alberi portati dalla montagna al paese, da buoi dalle lunghe corna addobbate a festa, che visitano le contrade della comunità, tra suoni e canti del Pollino. A 'Ntinna di Laino Borgo è festa attesa da tutti gli abitanti, e anche da chi per l'occasione ritorna a casa, e prende parte al rito arboreo tramandato da tempo, che con gli anni ha subìto il cambio generazionale senza però fermarsi. Quattro giornate suddivise per ogni fase, dal taglio, all'arrivo delle prime contrade, fino al paese, dove tutto sarà festa e colori. Una tradizione per rendere omaggio a Sant'Antonio, che quest'anno è stata spostata all'ultima settimana di giugno, ormai tappa per gli appassionati di riti e rituali, che è diventato negli anni un attrattore turistico e culturale.

Cos'è 'a 'Ntinna di Laino Borgo

'A 'Ntinna, termine che in dialetto locale indica qualcosa dalla lunghezza importante, una bacchetta, è un rito arboreo tramandato da secoli, che nel corso degli anni, pur adattandosi ai tempi attuali, è rimasto radicato a Laino Borgo, paese nel Parco Nazionale del Pollino. La tradizione vede gli abitanti del posto portare un albero di cerro di circa  20 metri, tagliato qualche giorno prima, dalla montagna al paese, servendosi di buoi, e negli ultimi anni anche di trattori. Varie sono le tappe che l'albero farà lungo il percorso, toccando le varie contrade, che vedrà le famiglie rendere omaggio ai portatori con cibo e vino, tra preghiere, suoni e canti del Pollino, per chiedere una grazia a Sant'Antonio, patrono del paese, affinché benedica il raccolto dei campi. Fino a qualche anno fa il rito veniva svolto solo ed esclusivamente con vacche, buoi e muli, e le dimensioni dei tronchi erano più piccole. Negli ultimi anni vengono impiegati invece anche i trattori, che riescono a tirare anche alberi di dimensioni maggiori.

Il taglio

Il rito della 'Ntinna si snoda in 4 fasi: la prima, che inizia nei giorni precedenti alla festa di Sant’Antonio, vede il taglio dell'albero, scelto ogni anno dal Corpo Forestale dello Stato, che fino a qualche decennio fa vedeva come protagonisti gli anziani del paese, i più esperti. Oggi sono anche i giovani a prendere parte alla procedura, e anche i mezzi antichi usati sono stati sostituiti negli anni da quelli meccanici, più comodi e veloci, sia per tagliare che per trasportare i tronchi. Si procede poi allo "squadro": l'albero dovrà essere ripulito da rami e corteccia trasformandosi in una trave, comoda da trasportare. Il comitato festa di Laino, per ringraziare chi prende parte al lavoro, offre solitamente il pranzo, sempre accompagnato dal vino. Ogni anno a portare l'albero a Sant'Antonio è sempre un trattorista diverso, selezionato tramite un sorteggio, che però lascia la scelta alla comunità, la quale decide convivialmente chi dovrà ricoprire questo ruolo.

Intorno alle 19:00 ci si ritrova in contrada Iannella, ai confini con Tortora, e si arriva alla prima tappa del paese, dove si svolgerà una messa dedicata a Sant'Antonio, nei pressi della sua statua. Momento che precederà la festa serale, e che vedrà gli organettisti del paese radunarsi per suonare, e un buffet offerto da un'unica famiglia per chi sarà presente.

Le altre fasi del rito

La seconda fase è iniziata giovedì 27 giugno. Si è tenuta la liturgia per il patrono, e sono stati benedetti anche gli altri alberi scelti dalla comunità affinché vengano portati giù, e che seguiranno quello principale. La trave ripulita scende 'nped'a cerza, come viene chiamata a Laino Borgo, muovendo sempre da contrada Iannella, e tutte le famiglie della contrada, a differenza della fase precedente che vede una sola famiglia occuparsi del cibo, offrono il buffet, aperto a tutti, con menu a base di prodotti tipici del territorio, come il fagiolo bianco e il tartufo del Pollino. Proprio per dare risalto ai prodotti, e favorire la valorizzazione del luogo tramite la gastronomia, sono stati offerti due tipi di primi, e ogni famiglia ha contribuito a portare qualcosa preparato da casa: si possono trovare carne di agnello, carne grigliata, pane, pizza, e dolci. Un momento di aggregazione che coinvolge la comunità e che sfocia in suoni e balli, a partire dal momento della cena e che si protraggono fino a tarda notte.

Quindi venerdì, il passaggio verso il paese spostandosi verso contrada Boccalupo, passando da una contrada all'altra, e nuovamente ogni famiglia che abita sul percorso del passaggio degli alberi, hanno offerto vino e taralli ai trattoristi che tirano i loro tronchi. Alle 19:00 arrivati a contrada Boccalupo, dove di fianco alla statua di Sant'Antonio si é svolta un'altra messa come la sera precedente, e dove oltre ai trattoristi ci saranno le persone che traineranno i tronchi con i buoi, ci si raduna tutti con i tronchi che il sabato seguiranno quello principale. Qui ogni gruppo di trainatori ha avuto i "propri" suonatori, ed è stata festa per tutta la comunità,  tra cibo locale portato dalle famiglie e dal comitato, e organetti, zampogne e tamburelli, accompagnati dalle danze, fino a notte fonda.

Il sabato, 29 giugno, la giornata principale della festa di comunità è iniziata con il raduno alle 7 e mezza. Il capo 'ntinna, ovvero chi dirige il gruppo di trainatori, sia di buoi che di trattori, ha assegnato le posizioni a tutti i partecipanti alla sfilata, grazie ad uno schema di partenza, in modo che il corteo avesse un ordine per procedere. Quest'anno a ricoprire il ruolo di capo 'ntinna è Roberto De Franco, che ha raccolto lo scettro del precedente, con un'importante esperienza da trattorista, fondamentale per guidare l'intero corteo che si snoda tra gli stretti vicoli di Laino. Il gruppo storico composto dai veterani si è trovato davanti, mentre il gruppo più giovane è partito per primo con i buoi e si è ritrovato quindi più lontano dalla 'ntinna. Una volta sistemati, il parroco ha benedetto tutti i tronchi, e ognuno ha appeso santini e addobbi ai buoi, ma anche dei taralli creati con la scritta "Sant'Antonio", che sono stati collocati sulle corna degli animali per devozione.

Dal corteo all'incontro con il Santo

Ogni trattorista ha iniziato a muoversi nel corteo seguendo lo schema: a precedere la sfilata è la 'ntinna, con dietro tutti i trattoristi. Subito dietro il gruppo dei buoi, che quest'anno saranno 6 o 7, e delle persone coinvolte che impiegheranno la loro forza nel rito, ognuno organizzato in modo da portarsi cibo e vino da usare per tutta la discesa, fino ad arrivare a Laino Borgo, per un totale di circa 7 chilometri. Lungo il percorso ci si ferma per le soste, sia per non far stancare gli animali, e sia per creare momenti di convivialità, e anche qui strada facendo si passerà davanti alla casa di qualche famiglia che avrà preparato il rinfresco per tutti. Il primo arrivo è all'agriturismo Al Verneto, previsto più o meno per l'ora di pranzo. Qui si tiene una pausa di un paio di ore per permettere a tutti di riposarsi e mangiare, festeggiando la giornata dedicata alla 'ntinna e a Sant'Antonio. Dopo la sosta ognuno riprenderà il proprio posto, e si rimetterà in cammino avvicinandosi al paese, fino ad arrivare in contrada San Cataldo. Dove cambierà l'ordine di partenza dei tronchi: la 'ntinna che prima era situata in prima posizione, verrà staccata dal trattore e passerà ad essere l'ultima, per chiudere il corteo, trainata da 5 paia di buoi. Quando la 'ntinna arriva nella contrada, partirà anche la processione del santo, ma facendo due strade separate per poi incontrarsi in piazza Navarro.

Nel paese il tragitto è di circa un chilometro prima di arrivare in piazza, dove ogni trattorista, quando arriverà nel punto in cui si trova il Santo, andrà a salutarlo, per poi riprende il percorso, staccherà il tronco dai buoi e lo porterà in spalla, lasciandolo alla fine della piazza e gridando “Eh eh eh Evviva sant'Antonio”. E anche qui la comunità accoglierà i portatori degli alberi, con salumi, formaggi, e cose buone da mangiare, per ringraziare anche i suonatori che avranno accompagnato per tutto il tragitto. La 'ntinna arriverà verso le 21:30, salutata dal Santo, al quale verrà dedicata l'ultima omelia, che sancirà la fine del rito. Prima di lasciare spazio all'evento con un gruppo musicale, che quest'anno vedrà la presenza di Ciccio Nucera, il quale sancirà la fine della sentita festa di comunità che verrà attesa nuovamente per tutto l'anno.

Domenica, i tronchi benedetti utilizzati potranno essere acquistati tramite liolò, una sorta di asta, i cui soldi ricavati serviranno per finanziare la realizzazione delle giornate.