Vincenzo Baldissarro è completamente autodidatta ma scolpisce con precisione ed estrema cura opere splendide: "Grazie alla pietra la mia arte vivrà in eterno".
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Un passato da falegname, da artigiano del legno, poi il passaggio alla scultura, alla pietra, per creare qualcosa che come dice lui stesso "durerà in eterno". Quella di Vincenzo Baldissarro è una delle tante storie di umanità e straordinarie capacità artigiane condite da un'enorme umiltà: a Sant'Agata del Bianco, centro interno del massiccio aspromontano, ha costruito pezzo dopo pezzo un intero presepe scavandolo nella roccia perché, come dice lui, "la roccia è eterna".
Il padre, contadino, lavorava il legno e seguendo le sue orme ha iniziato proprio da lì: le posate in legno, 'i cucchiari, sono stati l'inizio prima di passare alla roccia, un lavoro che «mi dà libertà, perché io quando scavo sono libero». Un lavoro totalmente da autodidatta, senza nessuna formazione specifica, nessuna competenza o studio d'arte, solo tanta passione e impegno, perché come lui stesso dice «la perfezione richiede impegno».
Così, pezzo dopo pezzo, Vincenzo Baldissarro scolpisce nelle sue opere ciò che la pietra gli suggerisce: le sirene fuggite dal mare, gli animali fantastici, i piedi dei giganti ma soprattutto uno splendido presepe. Nella grotta naturale trovano il loro posto Gesù bambino, la Madonna e San Giuseppe in un lavoro iniziato 8 mesi fa e che ancora oggi giorno dopo giorno viene arricchito, cesellato, migliorato. «Quello che mi piace di queste sculture è che resteranno per sempre, saranno eterne - speiga Vincenzo - potranno consumarsi un po', levigarsi ma ci vorranno anni, decine di anni. Tra un secolo, tra due secoli, saranno ancora qui per trasmettere a tutti il mio impegno».