Il fatto, accaduto giorni fa alle 9 di sera, è emerso solo adesso. L'imprenditore ha sporto regolare denuncia e affida un commento ai social: «Io e la mia famiglia stiamo bene. Ho la coscienza pulita»
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«Lascio tutto dal 27 aprile. Colgo l'occasione per chiudere con ciò che mi lega al territorio. Andiamo avanti, quando uno fa del bene può camminare a testa alta. Se non si fa male a nessuno, con la coscienza pulita non ci si deve preoccupare di nulla».
Sono le parole del patron della Palmese Francesco Sergi, contattato da LaC News24 dopo l’intimidazione a colpi di pistola rivolti verso la propria abitazione in località Tonnara di Palmi.
Il fatto, accaduto giorni fa (il 7 aprile) alle 9 di sera, è emerso solo adesso. L’imprenditore ha sporto regolare denuncia e gli inquirenti sono al lavoro per risalire ai colpevoli. Solidarietà a Francesco Sergi e alla sua famiglia è stata manifestata dal presidente in carica della Palmese Giovanni Cutrì, i dirigenti, lo staff tecnico, i giocatori e tutta la famiglia neroverde.
«Sto bene e non ho subito nulla di quello che ho sentito in giro – scrive sui social Sergi –. È un atto vile se pensiamo che nel 2025 alcune cose non dovrebbero accadere, qualsiasi sia il motivo, perché spesso possono portare a danni irreparabili e credo che esista altro nella vita. La mia famiglia sta bene, sempre grazie a Dio, nessuno di loro, come me, ha ricevuto problemi diretti».
Poi il patron della squadra di calcio di Palmi che milita nel campionato di Eccellenza si rivolge ai tifosi: «Vorrei ricordare a molti che, quando 4 anni fa fui chiamato per un salvataggio in extremis della squadra che stava per scomparire, non mi tirai indietro, anzi diedi vigore rimettendoci soldi, salute, tempo, lavoro e altro, nel poter restituire dignità calcistica a questo progetto sociale. Il 27 aprile sarà mia ultima partita, dopo quella data io sarò sempre un tifoso della Palmese, mi spenderò, come ho fatto anche per il film, per la Palmese. Se riuscirò, darò anche sostegno con qualche sponsor per l’anno che verrà, ma ogni mia totale responsabilità oggettiva finirà quel giorno, dopo che avremo noi come società rimborsato le ultime spettanze. È stato un bel viaggio fatto con tutti voi perché ho conosciuto tante persone interessanti, ho vissuto momenti di grande emozione, ho cercato di lasciare un segno positivo alla collettività e questo lo porterò sempre nel mio cuore. Ho terminato per ora ogni mia esperienza lavorativa in loco, e spero che un futuro ci si possa rincontrare di nuovo. Lascerò a Cutrì la responsabilità di continuare nel miglior modo possibile. Con l’augurio che la Palmese possa solo crescere, che valorizzi sempre di più i giovani e, con l’esperienza del film, che abbia finalmente solcato i confini regionali nella visibilità».