La cooperativa sta sviluppando una filiera della gelsibachicoltura che in cinque anni porterà la casa di moda a produrre il primo foulard di seta 100% Made in Italy
Tutti gli articoli di Storie
PHOTO
Ripartire dalla terra, dalle sue risorse, dalla fatica e dal sacrificio, fino a calcare le più importanti passerelle internazionali con i tessuti, i colori, l’eleganza e la magia di una Maison, Gucci, che fa del Made in Italy la sua massima espressione distintiva.
Può sembrare un sogno, uno di quei sogni che riponi in un cassetto, nella convinzione che non si realizzerà mai, specialmente in Calabria. O puoi sognare in grande e farcela per davvero, come la Cooperativa agricola Nido di Seta di San Floro, in provincia di Catanzaro che, partendo dalle piccole cose, dalle materie prime, ha messo in campo un circuito virtuoso capace di valorizzare persino Gucci, il marchio italiano più famoso al mondo, nell’olimpo dei più desiderati brand del lusso.
A partire dal 2023, infatti, Nido di Seta diventa fornitore di materia prima per le produzioni Gucci, un progetto pilota che porterà alla nascita di nuovi “Nidi di Seta” su tutto il territorio nazionale.
Nel cuore della Calabria, la cooperativa Nido di Seta sta sviluppando una filiera della gelsibachicoltura che in cinque anni porterà Gucci a produrre il primo foulard di seta 100% Made in Italy anzi, è il caso di dire, Made in Calabria.
«Scopriamo così che spesso a guidare il cambiamento sono donne valorose che si fanno promotrici di una nuova visione di impresa, che si fonda sul rispetto dell’ambiente e delle persone» - racconta Antonella Centra, Executive Vice President General Counsel, Corporate Affairs & Sustainability di Gucci.
La strategia nature-positive della Maison, che dal 2020 investe nell’agricoltura rigenerativa con azioni che puntano a proteggere e ripristinare la natura e la biodiversità, trova così in Nido di Seta una di quelle poche realtà produttive che erano andate quasi completamente perdute.
Quella di Miriam Pugliese che, insieme a Domenico Vivino e Giovanna Bagnato fonda a Nido di Seta, è un’altra bellissima storia di emigrazione al contrario. Di persone che hanno saputo guardare il territorio con occhi diversi e apprezzarne l’unicità e le immense risorse che tutti noi, quotidianamente, sottovalutiamo. «Recuperare un antico gelseto di 3000 piante è la nostra storia di riscatto, ispirati dal grande passato della nostra regione» - afferma Miriam, fiera dell’intuizione verso la gelsibachicoltura che si è rivelata più forte della paura del salto nel buio. Dal gelso al tessuto, Nido di Seta ha dato vita ad un viaggio lungo una nuova “via della seta” calabrese, attraverso una rete di artigiane che operano guidate da conoscenze arcaiche, con tecniche tradizionali e innovative.
Nido di Seta è l'unico produttore di Seta a KM 0, i filati e i tessuti nascono dall'allevamento bio da baco da seta sito in San Floro e i bozzoli vengono lavorati e trasformati nei confini regionali. Tutto questo dà vita a creazioni di grande valore qualitativo, etico e culturale.
Crescere radici dove gli altri vedono spopolamento è la scommessa vinta da Nido di Seta a San Floro.
Lì, dove sono tornati a fiorire i gelsi e a nutrirsi i bachi, la cooperativa calabrese ha intessuto il suo pregiato filo di seta con le filiere del lusso.