La storia della professionista 31enne è raccontata nella docuserie realizzata da Smarter Calabria che raccoglie le testimonianze di giovani calabresi che hanno scelto di restare o rientrare e investire nel loro territorio
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Caterina Scarpino ha 31 anni, è un’architetta di Catanzaro e, come tanti giovani calabresi, ha vissuto la dicotomia tra la necessità di partire e il desiderio di restare. Dopo esperienze in Cina, Danimarca e Portogallo, ha scelto di tornare nella sua terra e contribuire alla sua rinascita, ripensando gli spazi e il modo in cui la Calabria viene vissuta.
Andare via per scoprire il mondo
Fin da bambina, Caterina ha sviluppato una forte curiosità, trasmessa dai suoi genitori, entrambi tornati in Calabria dopo aver studiato fuori. Crescendo, ha percepito sempre più forte il messaggio che aleggia su molti giovani del Sud: “Dovrai andare via, qui non c’è futuro”.
L’esperienza all’estero è stata formativa, ma le ha fatto scoprire anche un senso di disorientamento. In Danimarca, un paese dove tutto sembra già perfetto, ha sentito che non c’era spazio per lei, per il suo ruolo di architetta. In Cina, immersa in un formicaio di persone, ha capito che il vero richiamo non era lì. Viaggiare le ha permesso di guardare la Calabria con occhi nuovi, di vederne il potenziale inespresso e di sentire il bisogno di trasformarla.
Il ritorno: un progetto da costruire


Tornata in Calabria, Caterina si è resa conto che, oltre alle difficoltà, c’era anche una bellezza straordinaria da valorizzare. Ha trovato nel suo lavoro il mezzo per intervenire sul territorio, immaginando spazi innovativi capaci di rispondere ai bisogni della comunità.
Uno dei progetti che l’hanno riportata a casa riguarda proprio il mondo della scuola: un'idea di spazi educativi che superano il concetto tradizionale di aule e materie scandite da orari rigidi. Un progetto in cui gli studenti sono protagonisti attivi, capaci di immaginare e realizzare il cambiamento. «Quando abbiamo inaugurato il nuovo spazio a scuola, erano felicissimi. Sentivano di aver fatto qualcosa di concreto, di aver trasformato un’idea in realtà. E questo, in una terra come la nostra, sembra impossibile».
Ripensare la Calabria, ripensare sé stessi
Il ritorno di Caterina non è stato solo un rientro geografico, ma una riscoperta della sua identità. Dopo aver trascorso anni a pensare che il suo futuro dovesse per forza essere altrove, ha compreso che lasciare la propria terra non deve essere un obbligo.
«Non è scritto da nessuna parte che devi andare via. Sentiti libero di immaginarti un futuro qui. Non pensare che sia impossibile, provaci».
Oggi, il suo lavoro di architetta è profondamente legato alla volontà di ripensare la Calabria, di trasformarla attraverso l’innovazione, senza perdere di vista la sua anima. E non è sola: molti suoi amici, dopo aver vissuto esperienze lontano, hanno fatto la stessa scelta. Hanno capito che la vera sfida non è partire, ma costruire qualcosa di nuovo, lì dove sembrava impossibile.
La storia di Caterina in Antidote
La storia di Caterina è raccontata in Antidote, la docuserie realizzata da Smarter Calabria che raccoglie le testimonianze di giovani calabresi che hanno scelto di restare o rientrare e investire nel loro territorio. Per ascoltare il suo racconto e vedere da vicino il suo lavoro, guarda Antidote su LaC Play.