È un percorso che inizia con gli studi presso l’Istituto tecnico di Catanzaro, indirizzo moda, per poi proseguire con quelli presso l’Istituto Mediterraneo del Design, che gli ha permesso di acquisire le tecniche e le competenze per iniziare ad entrare a far parte del mondo della moda e del design. Da allora è passato qualche anno, e Benedetto Talarico ha percorso quel pezzo di strada che ha portato uno dei suoi abiti fino all’Ottantesima Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia dello scorso settembre.

 

Benedetto Talarico, di Soveria Mannelli, in provincia di Catanzaro, si avvicina da giovanissimo al fashion design, e dopo i primi anni di studio entra nel mondo del lavoro tramite lo svolgimento di alcuni stage tra varie sartorie che durano circa 3 anni.

 

«La mia prima esperienza è stata in un atelier da uomo, dove ho appreso molto più che dell’ambito sartoriale, quello industriale e tecnico. La seguente esperienza invece è stata quella che mi ha aperto le porte nel mondo della moda, quando ho iniziato uno stage in una sartoria in cui si confezionavano abiti su misura, sia da sposa che da cerimonia, e dove ho avuto la possibilità di approfondire molti aspetti di questo mondo», dice il fashion designer ricordando i suoi primi passi nel settore.

 

Dopo gli stage Benedetto ha iniziato a occuparsi di riparazioni, iniziando anche a confezionare vestiti, cominciando a farlo per amici, conoscenti, dando vita al suo percorso personale servendosi di un piccolo spazio a casa per fare sartoria su misura.

Di grande aiuto sono state sicuramente le varie collaborazioni esterne avute con professionisti del settore, come ad esempio make up artist, ma soprattutto fotografi, che molto spesso hanno deciso di usare le sue creazioni per i propri servizi fotografici. In questo modo il fashion designer è riuscito a farsi conoscere e a finire anche su alcune riviste di moda.

«La fotografia aiuta molto - continua Talarico - è un ottimo mezzo del quale servirsi per farsi conoscere, anche se toccare il risultato con mano è diverso, visto che oramai si è presa coscienza della qualità dell’opera e di quello che ci può essere dietro ogni singolo abito». 

 

Confezionare vestiti per cerimonia infatti continua ad essere un buon metodo per far sì che ogni suo abito venga visto da molte persone, che si rivolgono a lui per varie occasioni.

Dal quel momento in poi subentrano anche i concorsi, una vetrina utilizzata da molti stilisti che vogliono entrare nel circuito della moda, come Benedetto, che fino ad allora aveva però deciso di non partecipare. 

«Fino a quel momento non mi sentivo pronto, avevo ancora poca esperienza, volevo prima formarmi e approfondire tecniche e stile e fare pratica, per potermi dedicare alle sfilate con più preparazione».

La partecipazione alla Grotta Dei Desideri 

La sua prima esperienza come partecipante ad un contest di moda arriva nel 2016, con l’evento Grotta Dei Desideri, ad Amantea - adesso GDD Fashion Week - nato con l’obiettivo di promuovere i giovani talenti emergenti del mondo della moda e dar loro una possibilità di formazione, crescita professionale e visibilità, dichiarato nel 2010 evento di eccellenza dalla Camera della moda. Benedetto non si classifica tra i primi, ma la presenza dei suoi lavori fatti a mano sulla passerella dell’evento, gli permette di iniziare a prendere parte a sfilate e shooting fotografici con abiti realizzati con le sue mani e secondo il suo personale stile. Si iscrive al contest anche l’anno dopo, quando la sua passione, sempre più affiancata oltre che dall’impegno anche da preparazione e bravura, gli vale il secondo posto, e la vittoria durante la Fashion Dinner. Durante la consueta cena di gala organizzata in una delle serate previste, una fortunata sorteggiata tra le ospiti presenti sceglie lui tra gli altri in gara come stilista per farsi realizzare un abito su misura. L’ospite è l’attrice Milena Miconi, innamorata dello stile del fashion designer dopo aver visto sfilare le modelle con addosso i suoi capi, che realizzerà qualche settimana dopo, grazie alla borsa di studio ottenuta, un abito molto apprezzato dall’attrice. Nel 2021 viene chiamato come ospite e presenta una collezione di 8 capi d’abbigliamento creata apposta per la GDD, che ha ricevuto numerosi apprezzamenti da stampa e ospiti del mondo della moda e dello spettacolo presenti.

Dalla formazione continua al red carpet della Mostra di Venezia                                         

La moda e le tecniche utilizzate sono sempre in continua evoluzione, per questo Benedetto anche negli ultimi anni ha continuato gli studi conseguendo un altro diploma, come tecnico di abbigliamento, approfondendo l'uso di nuove tecnologie, nuovi materiali ecosostenibili, con focus anche sul riciclo e il riuso, acquisendo così competenze che una figura come la sua deve avere.

Nuove abilità che gli permettono di continuare a creare seguendo il suo stile, ma con uno sguardo sempre aperto all’innovazione e all’utilizzo di materiali contemporanei per fare la differenza.

 

Tanto che una delle sue creazioni è finita da poco sul red carpet della Ottantesima Mostra del Cinema di Venezia, dello scorso settembre.

«È stato un caso fortuito, un’occasione che ho preso subito al balzo» dice Benedetto modesto, senza voler esaltare la sua bravura. «Sono stato contattato dalla modella Francesca Galeotti, che stava cercando uno stilista affinché realizzasse uno degli abiti che avrebbe indossato alla Biennale. Così mi sono proposto e ho iniziato a creare, disegnare e cucire, contento dell’opportunità che mi si era palesata. Il lavoro non è stato per niente facile - confessa - poiché il tempo a disposizione era davvero poco, e per di più Francesca era incinta e a distanza. Ma ho deciso di farlo con impegno, e alla fine sono stato molto soddisfatto del risultato e di me stesso» dice con un pizzico di orgoglio.

 

Soddisfazione che la stessa Galeotti ha condiviso con il pubblico che la segue ringraziando Benedetto anche sui social, per essere «riuscito ad esprimere il massimo della femminilità legata alla donna e alla gravidanza», con il suo abito che è un tripudio di fiori e colori che si mescolano all’eleganza e alla delicatezza. Una manifattura, quella del giovane calabrese, che parte dalla ricerca dei tessuti, delle linee e delle forme, che piace e genera riscontri positivi non solo tra la clientela già consolidata e in continua crescita, ma anche da professionisti del settore. Un traguardo che lo rende fiero di quello che fa e del percorso seguito finora, senza cadere mai nella presunzione, che si percepisce subito non far parte del suo carattere. 

 

Dopo aver presenziato sulla passerella a Venezia, l’abito è stato notato da una fotografa che opera a Firenze, che si occupa di ritratti di donne in attesa, che ha espresso al giovane il suo interesse a volerlo acquistare e utilizzare sui suoi set fotografici. 

 

«Ci troviamo in una realtà piena di talenti, artisti e artigiani, e sarebbe molto bello se si potesse avviare una sorta di collaborazione tra tutti, magari tramite un grande polo dedicato alla parte creativa, dove ognuno, non solo la “solita nicchia” come molte volte succede, possa sentirsi coinvolto» conclude parlando di possibilità nella nostra regione. «Siamo pieni di risorse - continua - si tratta di credere in quello che si fa e di investire, non tanto a livello economico quanto a livello pratico in un progetto comune, trovando un punto di condivisione unanime e cercando di fare rete. Se ci saranno altre occasioni sarei disposto a trasferirmi e cominciare da capo, ma per il momento preferisco investire qui in Calabria, dove le possibilità ci sono, semplicemente a volte siamo noi i primi a non vederle».