Nella giornata degli innamorati non si può non parlare di alcuni dei luoghi più suggestivi e romantici appartenenti al passato, visitati soprattutto nella giornata dedicata a San Valentino e all'amore. In Calabria oltre che scoprire le spoglie del santo protettore tra i più famosi al mondo, custoditi nella chiesa di Belvedere Marittimo, un'altra meta da tenere presente se volete passare in modo originale il 14 febbraio è la Pietra dell'Innamorato, a Badolato, sfondo di una storia d'amore avvenuta 150 anni fa.

La storia ribelle di Margherita e Peppino

Situata nel rione Jusuterra, tra Via Pilerio e Via Siena, la Pietra dell'Innamorato è una delle tappe di Badolato, che rientra tra le "pietre parlanti", percorso che racconta i personaggi e i fatti più significativi del borgo in provincia di Catanzaro. Qui abitavano delle giovani ragazze, nipoti di Margherita Parretta, le quali venivano chiamate a loro volta le Margherite per via della loro nonna, protagonista della romantica ma ribelle storia avvenuta nel 1878. Andiamo quindi indietro nel tempo per capire da dove nasce la leggenda. Margherita, sarta nata di famiglia semplice, era innamorata di don Peppino Bressi, proveniente da una famiglia di importanti commercianti e armatori di velieri. L'amore della ragazza era ricambiato dal giovane, ma veniva osteggiato da entrambe le famiglie, poiché i due appartenevano a due classi sociali opposte e la loro unione non era vista di buon occhio.

A don Peppino la famiglia voleva dare in sposa una baronessina, mentre a Margherita fu imposto un matrimonio con un pastore, un uomo che non voleva ma che fu costretta suo malgrado a sposare.

Ma Margherita e Peppino avevano un piano, che avrebbe permesso ai due di restare insieme nonostante l'unione di lei con un altro. I due giovani infatti erano consapevoli che subito dopo il sì in chiesa, Margherita non era più costretta a sottostare al volere della famiglia, e poteva quindi decidere sulla sua vita. Finsero di essersi rassegnati, e il matrimonio si svolse con i festeggiamenti richiesti a quel tempo, con invitati, musicisti e danze. Ma quando Margherita si trovò da sola a casa con suo marito, non accettò di sottostare alle pretese del consorte di voler consumare la prima notte di nozze, e si difese con un coltello che aveva nascosto sotto il cuscino, scappando dalla casa coniugale. Sulla porta di un catojo, una tipica cantina che serviva per conservare vino e alimenti ancora usata, l'aspettava Peppino, per darsi insieme alla fuga e vivere lontano dalle famiglie che avevano fatto di tutto per separarli senza riuscirci, perché l'amore era stato più forte.

Le Margherite a Badolato

I due innamorati vissero insieme finalmente felici e lontano da chi aveva contrastato la loro unione, che aveva vinto. Diventarono genitori di tre bellissime bambine, alle quali lasciarono in dote, una volta adulte, tre case in Via Siena, una attaccata all'altra, dando così loro la possibilità di abitare vicine e far crescere a loro volta le rispettive figlie insieme. Per via della bellezza di tutte le discendenti della signora Parretta, il quartiere veniva chiamato da tutti "ruga delle Margherite". Tra i corteggiatori di una delle figlie delle tre Margherite, ce n'era uno che dedicava alla sua innamorata canzoni d'amore sotto al balcone, e così per stare più comodo quando cantava, mise una pietra tra Via Pilerio e Via Siena per non sentire la stanchezza e cantare più a lungo. Da allora il posto è chiamato "la pietra dell'innamorato", luogo che incuriosisce tutti i visitatori che passano per Badolato, simbolo dell'amore libero in grado di superare tutti gli ostacoli.