Nella celebre guida gastronomica diverse new entry per un totale di undici locali che ottengono il riconoscimento. Ecco l'elenco completo
Le migliori pizzerie in Calabria secondo Gambero Rosso: ecco quali sono state premiate con gli Spicchi
Le migliori pizzerie in Calabria secondo Gambero Rosso: ecco quali sono state premiate con gli Spicchi
Le migliori pizzerie in Calabria secondo Gambero Rosso: ecco quali sono state premiate con gli Spicchi
Le migliori pizzerie in Calabria secondo Gambero Rosso: ecco quali sono state premiate con gli Spicchi
Le migliori pizzerie in Calabria secondo Gambero Rosso: ecco quali sono state premiate con gli Spicchi
Le migliori pizzerie in Calabria secondo Gambero Rosso: ecco quali sono state premiate con gli Spicchi
Le migliori pizzerie in Calabria secondo Gambero Rosso: ecco quali sono state premiate con gli Spicchi
Le migliori pizzerie in Calabria secondo Gambero Rosso: ecco quali sono state premiate con gli Spicchi
Le migliori pizzerie in Calabria secondo Gambero Rosso: ecco quali sono state premiate con gli Spicchi
Le migliori pizzerie in Calabria secondo Gambero Rosso: ecco quali sono state premiate con gli Spicchi
Le migliori pizzerie in Calabria secondo Gambero Rosso: ecco quali sono state premiate con gli Spicchi
Campana 12 a Corigliano Calabro, un nuovo ingresso degno di nota che conquista subito l’eccellenza e dove Daniele Campana riesce a rivoluzionare il concetto di pizza con il suo nuovo locale, aperto a fianco Campana Pizza in Teglia. Da Campana 12 la pizza cambia forma e diventa tonda, rimanendo però la base della stessa filosofia del pizzaiolo, che valorizza materie prime selezionate da piccoli produttori regionali che possano sinceramente raccontare la Calabria. Le farciture sono sorprendenti e Daniele riesce ben a destreggiarsi tra quelle più studiate e quelle più semplici. Una particolare menzione va all’Omaggio a Napoli, con scarola ripassata con olive, conserve, uvetta, alici e scorza di limone. Grande attenzione all’olio, rigorosamente del territorio.
Grande passione, tanto studio, Roberto Davanzo in questa insegna, aperta con sua moglie Anna Rotella, coniuga l’amore per la pizza e quello per la Calabria. Insieme sono anche fondatori del Bob Fest, festival a scopo benefico che riunisce grandi nomi della pizza. Un menù sempre più sperimentale quello della pizzeria catanzarese. La carta spazia tra tre tipologie di pizza diverse e lascia comunque il giusto spazio agli antipasti, detti anche “mono”, prima di un’esperienza fatta di condimenti particolari, azzardati, rischiosi e alla fine sempre nel giusto equilibrio. La carta cambia drasticamente tre o quattro volte l’anno, ma a volte non manca neanche la proposta estemporanea di pizze nuove. Una particolare menzione per una pizza sorprendente nella sua semplicità, la Caprovola e Pepe, dall’impasto ad alta idratazione ma sottile e friabile, con pomodoro, provola di capra e pepe nero Penja. Il servizio cresce ancora in efficienza e rende la cena un momento di coccola, incredibilmente attento ma mai invadente. Da provare una delle pizze dolci. Ottima proposta di beverage.
Al fine di comunicare il suo amore per il territorio, Fabiano Pansini continua a portare avanti un grande lavoro di ricerca. Una carta ben studiata la sua, a partire dagli antipasti, che comprendono i mini buns e tranci di padellino (particolare menzione al trancio con speck d’oca, caciocavallo affumicato e funghi). Si passa poi alle pizze, con un impasto al 75% di idratazione, con una piccola selezione di Margherite e Marinare e una più vasta che comprende le pizze “a regola d’arte”, molto interessanti. Per chi vuole sperimentare, la Fave e Tartufo è certamente consigliata; chi invece ricerca qualcosa di delicato, dal contrasto leggero, ecco la Ai Tre Pomodori, con la dolcezza del pomodorino caramellato e la sapidità della ricotta stagionata. Molto buoni i dolci; la carta delle bevande è ampia con una selezione molto particolare nella sezione birra. Servizio attento e gentile.
Da Liolà fa da padrone la cura dei dettagli, non solo nell’arredamento dall’aria vintage, che sembra catapultare in un’altra epoca, ma anche nel servizio, con un Emanuel Matei che orchestra la sala con attenzione senza mai mancare di gentilezza. In cucina c’è Luca Longo che sforna ogni pizza in maniera sapiente. Il menu, ideato sotto la guida del pizzaiolo romano Luca Pezzetta, introduce quest’anno qualche novità: dai calzoni al forno alla scrocchiarella, una pizza molto sottile (perfetta per chi ama il crunch), entrambi in tre diverse declinazioni. La carta non resta mai la stessa, cambiando da una stagione all’altra. Si apprezza particolarmente la sezione di pizza al padellino (impasto con idratazione 85%) con una grande scelta di topping: particolare menzione va a Duck, con cipolla brasata, anatra CBT e crema di zucchina scura. Sempre buoni i fritti, in particolare la sfera di cicoria fritta con formaggio fuso.
Posizionato sul lungomare di Cetraro, il locale è elegantemente arredato, l’atmosfera accogliente e il servizio all’altezza. Il menu è molto articolato, con un’ampia scelta di monoporzioni da assaggiare tra tranci all’orzo, frittatine, mini buns, spicchi al peperone crusco e tre tipologie di pizza tra cui Margherite, pizze al forno e pizze “380/280”, dalla consistenza croccante. Gli starters sono ben eseguiti e molto golosi, perfetto preludio alla pizza creata da Eugenio Galliano Iannelli. L’impasto ha una maturazione di 48 ore con un prefermento a freddo di 24; il prodotto finito si presenta leggero al morso e con un cornicione particolarmente spesso (forse troppo date le ridotte dimensioni della pizza). Si apprezza la lista delle farciture: non solo per la qualità delle materie prime ma anche per gli abbinamenti che ben fanno capire l’impegno di raccontare il territorio. Buoni i dolci. Anche un menu di piatti a base di pesce.
Alessandro Plastina apre l’insegna nel 2019, erede di una tradizione familiare che comincia dal 1986. Il locale è moderno con posti a sedere sia dentro che fuori. Lo stile di Alessandro, affiancato da Carmine Fontana, si incentra su una differenziazione degli impasti, con tre tipologie di pizze diverse. Il primo amore è sicuramente il padellino, che da Trecentogradi viene chiamato “Nuvola di Pane”, dall’impasto alto e soffice, con lievito madre liquido, ad altissima idratazione e doppia cottura. Si passa poi alla pala romana, su cui ci si concentra maggiormente, dalla base croccante e dalla mollica alveolata. Il bancone è sempre ben fornito e i topping spaziano da quelli più semplici, come la Margherita e la Marinara, che non mancano mai, a quelli più elaborati, creati principalmente con ciò che offre il mercato. Ben eseguita anche la pizza tonda, con un cornicione ben pronunciato e con un impasto altamente idratato. Il servizio e l’abbinamento delle bevande sono all’altezza.
Quello di Vincenzo Multari è un locale dalla doppia anima: aperta a pranzo come trattoria e a cena anche come pizzeria. L’ambiente semplice e curato, unito a un’accoglienza sorridente da parte del personale, predispongono al meglio. Lo stile è quello della pizza napoletana, cotta nel forno a legna e con il caratteristico cornicione, gonfio e ben soffice. Al momento del taglio la base svela la propria consistenza, ideale per accogliere i vari condimenti. Le farine semintegrali provengono da cereali macinati a pietra, l’impasto è ad alta idratazione e matura a lungo a temperature controllate. La leggerezza, evidente all’assaggio, trova riscontro anche per la facile digeribilità. Per accompagnare si sceglie tra qualche vino e valide birre artigianali.
Mattia Massimo è un giovane pizzaiolo che ha puntato tutto sulla sua terra. Con la sua filosofia “zero sprechi”, fa diventare la pizza uno strumento per comunicare un messaggio (nell’Ode al Pomodoro, ad esempio, troviamo l’utilizzo dell’ortaggio al completo, senza scarti). L’impasto ha una lavorazione complessiva di 96 ore, per una pizza iper leggera e scioglievole al morso. Anche il lavoro sulle farciture è lodevole: i prodotti del territorio vengono abbinati in maniera riuscita e golosa. Da non perdere la Cetrarese, con pomodorini confit, olive schiacciate e filetti di tonno. In esordio consigliamo le frittatine di pasta e i “crunch”, quadrotti alti e croccanti con condimenti particolari, ottimi anche in versione dolce, come ricotta e caramello, per finire il pasto. Si accompagna la pizza con i cocktail o una selezione di birre made in Calabria.
Emanuele Renda stravolge il menu mettendo in pratica tutta la sua abilità e creatività. Un progetto nuovo che vuole concentrarsi sulla condivisione e che riunisce, come protagonisti, il padellino e la pizza romana. Per il padellino, Emanuele ha creato l’impasto “Nuvola”, fatto con lievito madre e una maturazione che supera le 24 ore. Sette sono le tipologie presenti in carta con una selezione accuratissima degli ingredienti, tutti stagionali. Particolarmente buona la Sensazione di Stagione, con zucca cotta alla brace, semi di zucca fritti, lardo al pepe nero stagionato 6 mesi, senape dolce e pecorino crotonese. Sfiziosa invece la parte della pizza romana, tagliata nel mezzo e farcita, croccante e godereccia. Sempre presenti in carta, anche se in minor quantità, le pizze dall’impasto “classico”, come la pizza signature Amaru Amuri. L’olio viene abbinato a tutte le pizze in carta, così come il vino con un assortimento di cantine del territorio. Il servizio è cordiale.
Immersa nella Sila, l’insegna è diventata una meta di riferimento per chi desidera una pausa gustosa e varia. Il locale è polivalente, funge da ristorante, pizzeria, bar e rosticceria, accoglie i clienti durante tutto l’anno e con un orario che va dalla mattina presto alle 23, senza pause. Ambiente rustico e dall’atmosfera accogliente, la sua notorietà si deve soprattutto alla pizza al metro, disponibile in varie misure e con la possibilità di scegliere più gusti insieme. Il menu è vasto, con una lista di farciture davvero lunga che riesce ad accontentare qualsiasi palato. Alcuni ingredienti sono del territorio, come le patate e i salumi. Molto buona la Faggeta, con mozzarella, patate, soppressata, olive verdi schiacciate e ricotta affumicata. Ci sono anche delle opzioni vegetariane e c’è la possibilità di avere la pizza con l’impasto senza glutine. Da menzione speciale i piatti del ristorante. Servizio celere.
Quest’insegna di Siderno Marina riesce a distinguersi proposta e ambiente elegante. Il bagaglio di esperienze partenopee di Fotia si riflettono sulla struttura della sua pizza, quindi napoletana, con un cornicione molto pronunciato e una consistenza scioglievole al morso. L’impasto parte da un prefermento al 50%, con una maturazione lunga per una base ben sviluppata e digeribile. Possibile scegliere tra varie tipologie di impasti e cotture: ci sono le tonde classiche, le pizze doppia cottura (prima fritte e ripassate in forno), il padellino, le speciali ed infine gli impasti alternativi, insieme al senza glutine. La carta è lunga (forse troppo) e dà al cliente l’imbarazzo della scelta. Consigliamo comunque di puntare sui classici, come la pizza con pacchetelle gialle e rosse e mozzarella di bufala, gustosa e allo stesso tempo molto equilibrata. Qualche sfizio pre pizza, come il crocchettone farcito. Servizio efficiente.
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