Un dolce che risale addirittura al 1700, nel territorio a cavallo tra San Fili, Bucita e San Vincenzo La Costa, tre paesi a poca distanza da Cosenza. Un dolce nato dal bisogno di sfamarsi, dalla povertà dilagante e dalla volontà di utilizzare tutto senza buttare via niente. 

Un dolce che prende la forma della torta della nonna americana, che si chiama “Chjina” e si pronuncia “China” proprio nel senso di “Piena, Ripiena, Sostanziosa”. Si prepara nel periodo di carnevale proprio perché, essendo paesi di montagna, il freddo e la tradizione del maiale “la quadara” anche i dolci prendevano un aspetto “sostanzioso” dal punto di vista nutrizionale. Un dolce completo di tutto, un ripieno fatto di strutto, noci, miele di fichi, cioccolato, uvetta, arancia, chiusa nella classica sfoglia di uova e farina. Con il passare del tempo la ricetta è cambiata, anche per rispettare gli standard moderni d’alimentazione. Pensate che la ricetta originale, prevede per l’impasto della sfoglia ben 10 uova. Al giorno d’oggi, chi glielo dice al colesterolo?

Eccovi la ricetta della Chjina, sia del ripieno che della sfoglia, considerate che cosi riuscite a creare circa 10 tortine (tra l’altro questo dolce si può anche congelare)

Per il ripieno

  • 1 kg di mollica di pane raffermo 
  • 500 gr uvetta idratata
  • 500 gr di noci e nocciole
  • 200 gr di cioccolato a pezzi 
  • Buccia di 4 arance 
  • Tanta tanta cannella
  • 1 litro di miele di fichi

Per la sfoglia

  • 1 kg di farina 00
  • 5 uova (noi ne abbiamo usato 2)
  • 4 cucchiai di zucchero 
  • 1 bustina di lievito
  • 1 bustina di vanillina
  • 100 gr di burro sciolto 
  • Latte 1 bicchiere

La ricetta della china: ecco tutti i passaggi

Tutti i passaggi della chjina, dalla realizzazione della sfoglia al ripieno fino ad arrivare alla cottura in forno. 

Inizieremo a preparare il ripieno che dovrà riposare per circa un’ora. In una coppa per insalata alta e capiente inseriremo, uno alla volta, tutti gli ingredienti. Quindi la mollica di pane raffermo, l’uvetta idratata precedentemente, le noci e le nocciole, i pezzi di cioccolato fondente oppure al latte (dipende dai vostri gusti), la buccia delle arance grattugiate. Diamo una prima mescolata a tutti gli ingredienti, per ultimo versiamo il litro di miele di fichi.  Mescoliamo con forza gli ingredienti, poco alla volta si amalgameranno tra di loro. Possiamo far riposare l’impasto per circa un’ora.

Nel mentre prepariamo la sfoglia, sciogliendo per prima il burro a fuoco lento.  In una coppa capiente inseriamo la farina setacciata, la bustina di lievito e di vanillina, lo zucchero, le uova ed il burro. Iniziamo a mescolare con l’aiuto di una paletta, quando l’impasto inizia a prendere forma lo lavoreremo con le mani. Ci spostiamo sulla spianatoia da lavoro e ultimiamo l’impasto che dovrà risultare liscio ed omogeneo. Ritagliamo un pezzo di impasto, lo stendiamo prima con le mani e successivamente con la macchinetta della pasta. Dovremo avere una sfoglia sottile e abbastanza grande da entrare nelle teglie imburrate. La grandezza dovrà coprire la parte bassa della teglia e tutti i lati intorno. Una volta che abbiamo sistemato la sfoglia, possiamo riempirla con la farcitura realizzata precedentemente. Con un’altra sfoglia andiamo a coprire la nostra Chjina e sigilliamo, ai lati e agli angoli. 

Lasciamo qualche ciuffetto di strutto sulla superficie della sfoglia e andiamo ad infornare, con forno preriscaldato a 200 gradi, per 40 minuti.  La sfoglia quando avrà preso un colore bruno, sarà cotta. Facciamo raffreddare prima di servire la nostra Chjina, magari accompagnata da un ottimo amaro calabrese.