Venti cuochi maestri della cucina italiana ma soprattutto calabrese, tredici cantine, quattro birrifici, chiamati a rinnovare il rito collettivo ed ancestrale dell'uccisione del maiale, per rafforzare quel filo conduttore ancora esistente tra le comunità rurali, ma guardando al territorio con occhi nuovi.

 

La terza edizione di Pig, ovvero del porco calabro non si butta niente, è stata ospitata l'11 febbraio a Casa Qafiz a Santa Cristina d'Aspromonte, dove padrone di casa è stato lo chef Nino Rossi, ideatore e organizzatore dell'evento. Attorno a lui vari chef calabresi ma anche provenienti da altre regioni, che hanno realizzato il proprio piatto utilizzando a scelta uno dei tagli del maiale, che il pubblico ha avuto l'occasione di provare, ritrovandosi così in una giornata in cui condividere quel sentimento di condivisione ancora alla base dell'uccisione del maiale. Alla griglia, bollito in grosse pentole o nel grasso, tutti hanno potuto assaggiare i piatti tipici a base di carne di maiale preparati nei più svariati modi.

Hanno preso parte all'evento anche Enzo Ioppolo e Bruno Piccolo in rappresentanza del consorzio del suino nero di Calabria, mentre tra le cantine più interessanti del panorama vinicolo calabrese e i birrifici locali, non è mancato uno spazio dedicato ai cocktail.

 

A completare l'opera musica e poesia, con dj set e letture che ben si sono sposate alla grande festa di comunità e di valorizzazione organizzata, rimarcando il concetto dello chef Rossi: «La Calabria ha bisogno che la gente arrivi qui. Noi stiamo facendo una battaglia con i mulini al vento, siamo presenti e non ce ne andremo, ma sarebbe opportuno che nelle sedi preposte si inizi a pensare a quanto sia forte questa regione».