Altomonte è un piccolo borgo medievale che si eleva tra il Pollino ed il mar Ionio, in alcuni scorci, e quando il meteo è limpido, infatti è possibile vedere la costa. Lo scatto fotografico è obbligatorio.

Dopo un giro tra i vicoli di pietra, la Torre Normanna e la chiesa di Santa Maria della Consolazione, è necessario andare a far visita all’Hotel Barbieri. Tutto nasce nel 1960, dalla visione futuristica di Italo Barbieri, un calabrese doc, amante del territorio e della sua campagna. Trasmette questa passione al figlio, chef Enzo Barbieri, che mi accoglie tra un saluto ed una collana di peperoni cruschi.

Chef Barbieri è modesto, intelligente e sempre attivo. Ogni giorno va nella sua campagna a controllare l’orto e lavorare le verdure per la produzione.

Enzo Barbieri dopo aver studiato a Ferrara da giovanissimo, lavora nel ristorante della nonna dove apprende la passione per la cucina. Torna ad Altomonte per la prematura scomparsa del papà e decide di mandare avanti quello che era il progetto originale del padre Italo, creare l’hotel più bello della Calabria e far diventare il borgo una meta turistica grazie alla enogastronomia del posto.

Insieme alla moglie Patrizia con impegno, sacrificio e professionalità, realizzano questa impresa. Adesso chef Enzo Barbieri si dedica alla valorizzazione del territorio, alla produzione dei suoi prodotti, alla campagna e all’organizzazione di eventi in giro per la Calabria.

L’azienda ora è gestita dai figli Laura, Michele e Alessandra: presenti dalla cucina, alla sala, dall'hotel, fino a eventi e produzione. Hanno appreso totalmente la mentalità, la passione e l’amore per il lavoro da papà Enzo e mamma Patrizia. Vederli lavorare insieme è armonia pura.

Nulla viene regalato, tutto deve essere fatto con sacrificio. I figli hanno fatto un passo in avanti verso l'innovazione nella gestione dell’azienda, ma continuando a strizzare l’occhio alla tradizione storica.  

Qui la videointervista

Ad oggi l’Hotel Barbieri ha la possibilità di ospitare i suoi clienti in un ristorante di gran classe, un centro benessere con piscina, una bottega di prodotti tipici e non mancano le cerimonie come matrimoni e altri eventi. Sono rimasto estasiato nel vedere chef Barbieri insieme alle sue collaboratrici, lavare, tagliare e preparare i peperoni cruschi, attaccati ad un filo di cotone e poi appesi sul soffitto, pronti per l’essicazione.

Si crea così un corridoio di profumi e colori. Un’immagine iconica vedere le collaboratrici e lo chef, intorno a questo tavolo a lavorare, con armonia tra risate e battute.

Sono entrato nelle cucine del ristorante dove gli chef e i collaboratori creano quelli che sono i piatti della tradizione Barbieri, usando solo prodotti freschi e nulla di artificiale. Gli antipasti, soprattutto, parlando di Calabria e tradizione, dagli zafarani cruschi fritti, patate e peperoni, parmigiana di melanzane, i “cipuddrizze” ovvero piccoli cipollotti, incisi e fritti.

Lo chef Enzo Barbieri mi mostra come preparare un risotto con il tartufo del Pollino, consegnato la mattina stessa. Vederlo lavorare è davvero ipnotico, con semplicità crea piatti incredibili. Come lo spaghettone alla Barbieri di pasta fresca fatto con pomodoro, tanto basilico e pecorino calabrese. Pochi ingredienti, massima resa.