La selezione della Coppa del Mondo accende la Città dello Stretto con maestri, visioni e un messaggio che profuma d’identità
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A Reggio Calabria c’è un profumo che racconta storie lontane e mani sapienti. Un profumo avvolgente, che sa di lievito madre, scorze d’agrumi e lunghe attese. È il profumo del panettone artigianale, che per un fine settimana trasforma la città dello Stretto in una capitale del gusto, ospitando una nuova tappa della Coppa del Mondo del Panettone. Un evento che è molto più di un concorso: è un viaggio attraverso la cultura dolciaria italiana, tra territori, maestri e passione.
Dietro questo progetto internazionale c’è il nome di Giuseppe Piffaretti, maestro panettiere e pasticcere, mente e cuore dell’iniziativa che dal 2019 unisce Paesi e culture sotto il segno della lievitazione.
La Coppa del Mondo
«La Coppa del Mondo del Panettone è nata quasi per caso, da un'esigenza che ho riscontrato lavorando all'estero. Era il 2018 e mi trovavo in Spagna: mi chiesero di migliorare la qualità dei loro panettoni, ma io risposi che prima di tutto serviva creare uno spirito di confronto, e che la strada migliore fosse organizzare un concorso. Non bastava imitare, bisognava capire, mettersi alla prova» racconta.
«Allora li invitai a Milano, per fargli conoscere da vicino il panettone tradizionale milanese. Arrivarono da Barcellona, e lì scattò qualcosa: mi dissi, se sono venuti fin qui, perché non coinvolgere anche Parigi, Buenos Aires, Tokyo? Perché non creare un vero e proprio campionato mondiale del panettone, che unisse tradizione, tecnica e identità? Così, nel 2019, è partita la prima edizione, e oggi siamo alla quinta. È diventato un progetto culturale prima ancora che competitivo».
Il concorso e la tappa reggina
Un viaggio che da allora ha toccato il mondo intero e che fa tappa fissa a Reggio Calabria, diventata una delle piazze dominanti della selezione italiana. «Questa è la terza tappa dell'edizione in corso, ma Reggio Calabria è con noi fin dall’inizio. È una presenza costante, fedele, e oggi possiamo dire che sia uno dei luoghi simbolo della Coppa del Mondo del Panettone in Italia» aggiunge.
«All’inizio avevamo diviso le selezioni in tre macroaree – nord, centro e sud – ora invece abbiamo quattro tappe, distribuite nell’arco dell’anno. I pasticceri decidono dove partecipare in base ai propri impegni e disponibilità: si iscrivono online, leggono attentamente il regolamento, e poi inviano o consegnano di persona il panettone. C’è chi affronta lunghi viaggi pur di esserci: stamattina, ad esempio, è arrivato un concorrente che ha guidato per 600 chilometri solo per portare il suo dolce».
Il concorso si svolge secondo criteri rigorosi e trasparenti: «Appena ricevuti, i panettoni vengono tolti dai sacchetti originali, inseriti in buste neutre e numerati. Nessuno può riconoscerli. La giuria li analizza alla cieca, e anche l’ordine di assaggio è casuale. Nulla è scontato, serve abilità, tecnica, ma anche un pizzico di fortuna. I sei migliori panettoni di questa tappa accederanno alla finale italiana del Sigep di Rimini: lì si sfideranno in ventiquattro, ma solo cinque avranno l’onore di rappresentare l’Italia alla finale mondiale, prevista a Milano nel novembre 2026».
Conpait protagonista
Ma Reggio Calabria, con la sua Conpait, non è soltanto ospite: è protagonista attiva di questa sfida internazionale. Lo sottolinea con orgoglio il presidente Angelo Musolino, che da anni crede in questa sinergia. «Quello che celebriamo qui non è una sfida nel senso classico del termine, non c’è antagonismo. È piuttosto un confronto costruttivo, un modo per mettere in circolo esperienze, tecniche, visioni. Parliamo di panettone artigianale, quindi di un prodotto che è cultura, storia, identità italiana. E allo stesso tempo parliamo di territorio, di come un dolce possa farsi veicolo di promozione e orgoglio locale».
«Sono anni che, con la Coppa del Mondo, costruiamo ponti – in Italia e nel mondo – partendo proprio da questo dolce straordinario. E oggi, grazie alla collaborazione con la Città Metropolitana, abbiamo potuto organizzare tutto in una cornice straordinaria come il Palazzo "Corrado Alvaro", che dà ancora più valore a quello che stiamo facendo. Per noi è motivo di grande orgoglio poter contribuire a dare lustro alla città e ai suoi artigiani».
Ma Musolino va oltre il singolo evento. «Il nostro obiettivo – afferma - è anche far entrare stabilmente il panettone artigianale nelle pasticcerie calabresi, farlo diventare una presenza quotidiana, non solo natalizia. È un lavoro lungo, che stiamo portando avanti con impegno insieme a tanti colleghi, cercando di educare il gusto e valorizzare la qualità».
Fondamentale anche il contributo della giuria di eccellenza, composta dai maestri Rocco Scutellà, Renato Zara, Emanuele Scionti, Fabio Taverna, Nicola Musolino e Francesco Trichilo: professionisti di altissimo livello che garantiscono serietà, competenza e sensibilità nel giudicare ogni proposta.
È così che Reggio Calabria entra nel circuito mondiale del panettone, con la forza delle sue tradizioni e la bellezza della sua apertura. Una città che impasta il suo futuro con lievito madre e sogni: perché da qui, ogni morso può raccontare il mondo.